Macchina per Imballaggio

 

Le macchine per imballaggio sono sempre più impiegate dalle aziende che vogliono ottimizzare la produttività, risparmiando tempo e risorse, e ottenere ottimi risultati.
Ecco perché è utile capire cosa sono e come funzionano, in cosa consistono quelle per imballaggio sottovuoto, per alimenti e in cartone.

 

Cosa sono le macchine per imballaggio


È bene introdurre il discorso spiegando cosa sono le macchine per imballaggio.

Si tratta di quei macchinari impiegati nel processo aziendale di confezionamento, così come avviene per le macchine confezionatrici.

Più nello specifico, queste macchine si occupano di realizzare l’imballaggio dei prodotti, che può essere primario, secondario e terziario: dunque si può trattare del confezionamento a contatto col prodotto, di quello atto a contenere quest’ultimo e di quello più indirizzato alla distribuzione.

I macchinari per imballaggio sono funzionali a diversi scopi:

    • Migliorare la produttività
      Queste macchine consentono infatti una velocità d’imballaggio di gran lunga superiore rispetto a quella manuale.
      Ciò permette di confezionare centinaia o migliaia di unità di prodotto in tempi molto rapidi.
    • Garantire la qualità dell’imballaggio
      Ciò risulta particolarmente importante per le merci soggette a spedizioni ed esportazioni.
    • Gestire requisiti specializzati, come confezionamento sottovuoto, confezionamento gonfiabile, confezionamento skin e riempimento a pressione.
    • Ridurre la manodopera a tal fine impiegata; essa può impegnarsi in ulteriori mansioni.
    • Minimizzare i costi di imballaggio e risparmiare sui costi di stoccaggio per i prodotti sfusi.
    • Garantire in modo affidabile l’igiene e l’integrità del prodotto, preservandolo da contaminazioni esterne.

Le macchine per imballaggio possono essere suddivise in tre categorie, sulla base della loro specifica funzionalità:

  1. Macchinari di chiusura.
    Vengono impiegati per assicurare che la merce imballata sia adeguatamente chiusa e dunque preservata durante le fasi di trasporto e transito.
  2. Macchine protettive.
    Vengono utilizzate per garantire l’integrità e la protezione delle merci, soprattutto riempendo i vuoti e ammortizzando gli urti durante le spedizioni.
  3. Macchinari di saldatura e termo-confezionatrici.
    Sono impiegati per imballare e saldare i prodotti, tanto in vista del trasporto quanto dello stoccaggio quanto del transito su una linea di movimentazione pallet.

 


<< Approfondimento sugli imballaggi industriali in legno >>


 

Funzionamento


Per quanto riguarda il loro funzionamento, bisogna distinguere tra le diverse tipologie di macchina.

Quelle di chiusura possono essere: nastratrici, reggiatrici e avvolgitrici.

  • Queste ultime, esattamente come il fasciapallet, funzionano tramite lo svolgimento di una bobina di film estensibile; questo viene ad avvolgere la merce con un numero variabile di giri, fino ad aderire e imballare completamente il prodotto.
    Generalmente, i macchinari che impiegano una bobina sono affiancati dalla ribobinatrice che si occupa di riavvolgere il film plastico o l’ulteriore materiale.
  • Le nastratrici sono costituite da un corpo in struttura saldata sul quale sono installati l’arcolaio e il gruppo adibito al taglio del nastro.
    L’oggetto da nastrare passa proprio attraverso l’arcolaio e, una volta in posizione, viene nastrato, lateralmente o dall’alto.
  • Per quanto riguarda le reggiatrici, la reggetta (ovvero la banda che compie l’azione d’imballo) viene posizionata attorno al prodotto orizzontalmente o verticalmente.
    Le estremità vengono tirate in avanti e sovrapposte per realizzare la tensione.
    Dopo il tensionamento della reggetta, le estremità devono essere attaccate l’una all’altra per mantenere la tensione.

Le macchine protettive, invece, possono prevedere sistemi di imballaggio: ad aria o in carta.

  • Nel primo caso, i macchinari producono cuscini d’aria per isolare e proteggere i prodotti.
    Generalmente, basta caricare il rotolo di cuscini e selezionare le impostazioni desiderate per incominciare a produrre materiale di riempimento su misura.
  • Nel secondo caso, le macchine utilizzano risme o rotoli di carta e restituiscono carta compressa che può essere utilizzata per avvolgere o immobilizzare i prodotti, come anche per riempire i vuoti.

Le termo-regolatrici funzionano invece attraverso un film termoretraibile che viene a formare una pellicola capace di aderire perfettamente al prodotto e di isolarlo adeguatamente.

Macchine per imballaggio sottovuoto industriali


Le macchine per imballaggio sottovuoto industriali funzionano tramite l’eliminazione dell’aria dai sacchetti (o contenitori rigidi speciali o vaschette termoformate) in cui si trovano i prodotti da confezionare.

Una tale estrazione dell’aria avviene tramite macchinari ad aspirazione esterna o macchine definite “a campana”.
La principale differenza tra le due soluzioni consiste nel fatto che la seconda consente di imballare sottovuoto anche i liquidi (grazie ad una pompa a vuoto di grossa portata) mentre nella prima ciò non è possibile.

Inoltre, le macchine a campana sono di maggiori dimensioni e trovano più largo impiego nei processi industriali.

 

 

Il loro funzionamento si basa su tale procedimento: bisogna porre il sacchetto all’interno della campana con il lato aperto appoggiato sulla barra che andrà a saldare la busta; a questo punto la pompa estrae l’aria dal sacchetto, il quale si gonfia in reazione alla differenza di pressione.

Successivamente l’imballaggio deve essere sigillato in maniera ermetica, così che l’ambiente interno possa rimanere privo di aria.
A tal fine la busta viene quindi saldata e sigillata.

Infine viene reintrodotta l’aria nella vasca.
In tal modo viene ristabilita la pressione e la busta appare schiacciata. 

Se dopo il procedimento la confezione si gonfia significa che non sono state svolte correttamente tutte le fasi, come ad esempio una saldatura non corretta.

Nel caso di macchine per imballaggio sottovuoto industriali, esse sono solitamente affiancate da una stampante, come un’etichettatrice.
Essa serve a stampare le date di confezionamento, soprattutto nel caso di generi alimentari che richiedono informazioni utili ad un consumo ottimale.
Infatti, sul packaging alimentare devono trovarsi necessariamente indicazioni sulla data di scadenza e sui valori nutrizionali.

Il costo di questi macchinari è difficilmente inferiore a 2.000 euro.

 


<< Come funziona un nastro trasportatore >>


 

Macchine per imballaggio alimentare


Le macchine per imballaggio alimentare sono fondamentali:

  • Per assicurare la conservazione e l’integrità dei prodotti;
  • Per evitare contaminazioni esterne che possono intercorrere dalla produzione fino al consumo del prodotto stesso.
    Ciò vale ancor più nel caso di alimenti deperibili.

Le macchine per il confezionamento dei prodotti alimentari possono essere notevolmente diverse sia nella forma, sia nelle dimensioni, sia per la tipologia di imballo.
Trasversalmente a ciò, il fattore importante che non deve mai venir meno è l’alto standard di livello igienico.

Ciò è tassativo ed espressamente indicato dalla normativa che regola la sicurezza dei prodotti alimentari: il Pacchetto Igiene.

Proprio a tal proposito, con le macchine per imballaggio alimentare bisogna prestare attenzione ai materiali impiegati per il confezionamento, i così detti M.O.C.A (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti).

Ciò implica che i materiali da imballo debbano presentare dei requisiti atti a certificare che essi non vanno ad incidere negativamente sulla salute del consumatore o possano in qualche modo modificare la qualità degli alimenti.

Il costo di una macchina per imballaggio alimenti oscilla tra i 2.000 e i 6.000 euro.

 

Macchine per imballaggio cartone


Parlando di macchine per imballaggio cartone, bisogna menzionare le incartonatrici.

incartonatrici

Incartonatrice

Esse servono per formare e riempire cartoni preformati e per il confezionamento di prodotti in scatole o casse di cartone ondulato.

Le incartonatrici possono essere a riempimento:

  • Orizzontale.
    Questo tipo di macchina è indicato per il confezionamento di prodotti dalla forma ben definita e adatti ad essere impilati formando un volume importante.
    È il caso in cui viene spesso impiegato un pallettizzatore.
  • Verticale.
    Questi macchinari sono pensati per offrire elevata velocità produttiva con prodotti non adatti all’impilamento, come quelli soffici o dalle forme irregolari (pasta, biscotti, ecc.).

Per l’imballaggio, il tipo di cartone maggiormente impiegato è quello ondulato.

Esso, nella sua forma più semplice, è costituito da due superfici di carta piana, dette “copertine“; esse racchiudono all’interno una carta ondulata.
Il tutto viene legato con l’utilizzo di collanti naturali. 

È l’azione combinata delle copertine piane con l’onda interna che conferisce rigidità e resistenza all’insieme e ne determina l’efficacia nel confezionamento e nel trasporto delle merci.

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