Stampante Industriale

stampante industriale

 

La stampante industriale è funzionale a svariati scopi: dalla stampa di etichette a quella di tessuti, coinvolgendo svariati supporti e tecniche. Per tal motivo risulta fondamentale e trasversale a molteplici settori.
Dunque è consigliabile capire cosa sono, esaminare le stampanti a getto d’inchiostro, a trasferimento termico, laser, digitali e per tessuti.

 

Cosa sono le stampanti industriali


È necessario innanzitutto introdurre cosa sono questi strumenti.

Le stampanti industriali, come le altre presenti in commercio, sono una periferica elettronica di output del computer (o altro dispositivo).
Essa è funzionale alla stampa di dati, testi o immagini, su diversi tipi di supporto.

L’ordine di stampa viene ricevuto dalla periferica in input da parte della CPU su indicazione del sistema operativo.
Lo spooler, a supporto del processo, riceve dai programmi i dati da stampare e procede alla loro stampa in successione, gestendo spesso richieste e attese con code a priorità.

Le stampanti industriali si distinguono dalle altre in quanto consentono di stampare ad alte velocità (fino a quasi un metro al secondo).

Per sfruttare al meglio questa potenzialità è preferibile comandarle tramite un sistema gestionale (come un software gestione produzione) , oppure programmi personalizzati in grado di generare automaticamente le informazioni evitando l’impegnativo e lento inserimento manuale.

Il produttore mette generalmente a disposizione i driver, il software e la documentazione necessari all’utilizzo e la manutenzione del dispositivo.

Per il collegamento della stampante industriale si può operare in differenti modi a seconda del modello in questione, ad esempio:

  • Tramite cavo (seriale RS-232, parallela, USB)
  • Tramite rete locale (RJ-45 Ethernet)
  • Per alcuni modelli, tramite connessioni wireless (Bluetooth, WiFi, WiFi direct, NFC).

Dopo aver collegato la stampante, si procede alla sua preparazione.
Ciò vuol dire che bisogna:

  • Regolare le varie guide, tensionatori e regolazioni di pressione (se presenti).
  • Posizionare il sensore mobile che serve ad intercettare lo spazio tra le etichette, quindi a determinare il passo di stampa.
  • Effettuare una calibrazione automatica.

Altre regolazioni vengono impostate via software tramite il display della stampante (se presente) oppure inviando comandi di impostazione dal driver installato o dall’applicazione di stampa fornita.

Ad esempio, è possibile impostare il tipo di stampa, la temperatura di stampa ottimale, i margini, ecc.

Il software fornito con la stampante può, alla stregua delle etichettatrici industriali, disegnare l’etichetta, predisporne il formato e ad inviarla direttamente alla stampante.

Stampanti a getto d’inchiostro


Le stampanti a getto d’inchiostro funzionano tramite una schiera di microscopici ugelli, che ammontano ad un centinaio. 

La stampa avviene in quanto questi spruzzano minuscole gocce di inchiostro a base di acqua durante lo spostamento del carrello.

Per il processo di stampa a getto d’inchiostro sono presenti diverse tecnologie caratterizzate da profonde differenze nel tipo di funzionamento.
Il movimento dell’inchiostro può avvenire tramite due modi principali, per cui si ha un getto d’inchiostro:

    • Piezoelettrico (PIJ).
      Le pompe piezoelettriche comprimono il liquido in una piccola camera.
      L’elemento piezoelettrico produce una breve deformazione dell’ugello di stampa. Con questo processo si sviluppa una pressione sull’inchiostro, che fa in modo che vengano espulse goccioline dalle testine di stampa.
  • Termico (TIJ).

Resistenze elettriche scaldano il fluido all’interno della camera di compressione aumentandone il volume e quindi facendolo schizzare dall’ugello.
Infatti, le camere sono dotate di riscaldamento elettrico in cui si genera una bolla di vapore attraverso impulsi.
Quest’ultima sospinge la gocciolina d’inchiostro attraverso l’ugello.

Le stampanti a getto d’inchiostro sono ideali per gli imballaggi industriali in legno: vengono utilizzate per stampare codici, numeri di lotto, date e altre informazioni che consentono la tracciabilità.
Questo tipo di stampante favorisce l’elevato contrasto di tali dati su supporto ligneo.
Si sceglie invece il laser se si vuole prediligere il carattere durevole e indelebile.

Inoltre, non essendo presenti forme tipografiche fisse, si possono stampare testi, codici, numerazioni progressive ed elementi grafici direttamente in sequenza sul nastro trasportatore.

Per quanto riguarda il costo, una soluzione valida risulta difficilmente inferiore a 3.000 euro.

 


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Stampanti a trasferimento termico industriali


Le stampanti a trasferimento termico industriali prendono il nome proprio dal loro funzionamento.

Infatti, la stampa avviene grazie al surriscaldamento di sostanze chimiche.
In seguito a ciò, la testina si attiva in modo automatico nel momento in cui si ha la necessità di imprimere un logo, un’immagine o una scritta.

Le stampanti a trasferimento termico hanno un alloggio per etichette o carta a modulo continuo.
Con facilità si possono inserire e sostituire le bobine ed i nastri di stampa, nonché ricorrere all’ausilio di un’apposita ribobinatrice.

A seconda del tipo di supporto può essere impiegato un ribbon o meno.
Esso è costituito da una composizione della resina utile a massimizzare le prestazioni di stampa.

Una stampante termica si distingue in due tecnologie principali:

  1. La stampante a trasferimento termico.
    In tal caso vengono impiegate sostanze chimiche (ad esempio inchiostri speciali) che si fissano su carta tramite un gas per poi rilasciare il colore.
  2. La stampante termica diretta.
    Viene utilizzata carta sensibile al calore. La testina riscalda la superficie della carta, in modo da imprimere solo nelle parti interessate il disegno, il testo o i codici.

Per quanto riguarda il prezzo di questa stampante industriale, l’ultima tipologia tende ad essere maggiormente economica della prima.

In linea di massima, il costo parte da 1.000-2.000 euro.

 

Stampanti laser


Le stampanti laser sono una tecnologia che deriva direttamente dalla xerografia.

I suoi componenti principali sono tre:

  • Toner
  • Laser
  • Tamburo fotosensibile

Riassumendo il suo funzionamento, esso consiste in alcune semplici fasi:

  1. Un raggio laser infrarosso viene modulato secondo la sequenza di pixel che deve essere impressa sul foglio.
  2. Lo stesso viene poi deflesso da uno specchio rotante su un tamburo fotosensibile elettrizzato che si scarica dove colpito dalla luce.
  3. L’elettricità statica attira una fine polvere di materiali sintetici e pigmenti, il toner, che viene trasferito sul supporto.
  4. Questo passa poi sotto un rullo fusore riscaldato ad elevata temperatura, che fonde il toner facendolo aderire al supporto stesso.

Le stampanti laser sono molto efficienti: hanno una velocità di circa 70 ppm (pagine per minuto) ed una risoluzione che supera i 1200 dpi.
Tuttavia, sono state connesse a diversi rischi per la salute.

Il prezzo della stampante industriale di tal tipo è difficilmente inferiore a 1.500 euro.

 


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Stampanti industriali digitali


Le stampanti industriali digitali sono ideali per la stampa su diversi tipi di supporto come: in legno e derivati, plastica, packaging, metallo, vetro, alluminio, pvc, tessuti e fibrocemento.
Per tal motivo la stampa digitale è sempre più diffusa e trasversale ai più svariati settori.

Si tratta di un sistema basato su tecnologie che permettono l’invio di file digitali da un personal computer o altro dispositivo elettronico alla stampante.
I file vengono trasmessi in formati come PDF, TIF, JPG ecc.
Nel processo, l’inchiostro viene impresso direttamente sul supporto da stampare.

stampanti digitali

Fase di stampa digitale

Le stampanti industriali digitali, in particolare, utilizzano generalmente la stampa:

  • UV
  • A getto d’inchiostro
  • Latex
  • A solvente
  • Ecosolvente 
  • Laser

Non richiedendo l’uso delle lastre o delle matrici usate per la stampa tipografica, quella digitale risulta particolarmente adatta anche per basse tirature.
Non avendo una tiratura minima, qualsiasi quantità può essere stampata senza incidere sul costo della singola copia.

Inoltre, parlando di digitale, non si può evitare di menzionare le stampanti 3D.
Esse, infatti, sono in grado di realizzare oggetti tridimensionali (mediante produzione additiva) a partire da un modello digitale.
Quest’ultimo viene prodotto tramite appositi software per poi essere ulteriormente elaborato.

Il costo delle stampanti digitali dipende dal tipo di stampa impiegato.
Dunque i prezzi possono partire da 2.000-3.000 euro fino a oltrepassare i 15.000 euro, come nel caso della stampante 3D.

 

Stampanti industriali per tessuto


Le stampanti industriali per tessuto possono differire in base alle tecnologie impiegate.

Tra queste vi è la:

  • Stampa rotativa, come quella attinente alle macchine flessografiche.

    Essa utilizza come mezzo per trasferire il disegno sul tessuto un cilindro con il motivo da riprodurre fotoinciso.
    Si usa un cilindro inciso per ogni colore del disegno da riprodurre.

    Questo tipo di stampa è impiegato nelle grandi produzioni e per disegni standard (esempio: righe, pois, ecc.), e permette una produttività molto elevata.
  • Stampa sublimatica.

    Questa risulta ideale per tessuti in fibre sintetiche, come poliestere, lycra o nylon, in quanto permettono una maggiore adesione dell’inchiostro.

    Le stampanti a sublimazione utilizzano il calore per trasferire la tintura su carta e poi sull’indumento stesso.

    Il metodo è molto simile al metodo di trasferimento del calore, ma c’è una differenza fondamentale: l’inchiostro a sublimazione termica si trasforma da liquido in gassoso prima di disintegrarsi completamente nel tessuto.
    Essendo un gas caldo, l’inchiostro si scioglie completamente nel tessuto invece di essere solo stampato sulla base superficiale del capo d’abbigliamento utilizzato.
    In tal modo viene favorita elevata resistenza e durevolezza.
  • Stampa digitale.

    In tal caso un disegno può essere caricato sul computer, elaborato e poi stampato immediatamente sul tessuto.

    L’inchiostro viene iniettato nel tessuto dalle testine di stampa, rendendo la creazione durevole, ed inoltre quasi impercettibile al tatto.

    Questo processo permette di riprodurre qualsiasi tipo di immagine con una definizione fedele all’originale.
  • Stampa 3D.

    Inizialmente impiegata solo per la creazione di prototipi, molto recentemente si diffonde il suo utilizzo anche per la stampa diretta su tessuti.

Per quanto riguarda i prezzi, essi variano in base alle tecnologie scelte.


In linea di massima, i costi oscillano tra i 2-3.000 euro e i 15.000 nel caso della stampante 3D.

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