Packaging alimentare: significato, sostenibilità, innovazione e personalizzazione

packaging alimentare sostenibile

 

Il packaging alimentare ha uno specifico significato e funzione. La sua diffusione capillare, dal magazzino alla logistica alla distribuzione, l’ha portato ad evolversi e prendere forme più innovative, sostenibili e personalizzate. Per rispondere alle esigenze attuali è pertanto fondamentale conoscere più a fondo l’universo del packaging alimentare.

 

Che cos’è il packaging alimentare: significato e caratteristiche


Conoscere il significato di packaging alimentare vuol dire comprendere meglio che cos’è, di cosa si tratta. “Packaging” è un termine inglese, ormai di uso diffuso anche in lingua italiana, che significa “imballaggio”, “confezionamento”. L’aggettivo alimentare suggerisce che ad essere impacchettati sono proprio i differenti tipi e generi di prodotto alimentare.

Lo scopo del packaging alimentare è quello di conservare il cibo rispettandone le proprietà, di preservarlo dall’ambiente esterno e dal deperimento qualitativo, di proteggerlo da contaminazioni per mantenere l’originaria freschezza del prodotto.
I tipi di materiale utilizzabili a tal scopo sono vari ma specifici: devono essere atossici, capaci di resistere a condizioni ambientali non favorevoli senza il rilascio di sostanze nocive. I più diffusi ad oggi sono: carta e cartone, vetro, metallo e plastica; questi materiali sono infatti particolarmente adatti alla conservazione degli alimenti, che vengono preservati lungo tutta la catena che va dal produttore al consumatore. 

Infatti, il packaging alimentare può essere distinto in diverse tipologie a seconda della fase di questo processo, per cui assume caratteristiche differenti.

Il packaging primario è quell’imballaggio legato alla fase distributiva e di vendita; esso si trova direttamente a contatto con gli alimenti: è l’ultima barriera che li protegge dall’ambiente esterno. Per obbligo legale, deve riportare tutte le informazioni riguardanti ingredienti, sostanze nutritive contenute, quantità e apporto calorico.

Anche il packaging secondario è legato all’ambito della vendita; viene anche detto multiplo perché contiene non singole unità di prodotto, ma un loro raggruppamento. Dunque, non si trova a contatto diretto con gli alimenti ma racchiude una serie di packaging primari che lo sono; si tratta quindi di un secondo livello protettivo. Stavolta l’obiettivo è catturare l’attenzione nei punti vendita, quindi, oltre ad elementi informativi, divengono importanti quelli promozionali e di design.

Infine, il packaging terziario è quello maggiormente legato alla fase logistica e di trasporto, quindi al momento in cui gli alimenti, a partire dal magazzino, vengono manipolati e spostati fino a giungere al punto vendita. Quindi il loro percorso è quello che va dalle aziende produttrici a quelle distributive. Il packaging terziario è l’imballaggio che contiene il primario e secondario, garantendo il riparo da danneggiamento esterno e contaminazione interna degli alimenti.

 

Packaging alimentare sostenibile


Il packaging alimentare è sostenibile quando è ecologico. Ciò significa che per la sua realizzazione vengono utilizzati materiali biodegradabili, compostabili o riciclabili; questi devono essere lavorati con tecnologie rispettose dell’ambiente e facilmente smaltiti o reimpiegati nell’ambito dell’economia circolare. All’interno idi quest’ultima i materiali non perdono il proprio valore in quanto risorse una volta impiegati, perché non cadono in disuso e non si traducono in rifiuti: vengono invece riutilizzati e viene rinnovato il loro valore. In tal modo si rimedia al problema dello smaltimento dei rifiuti e si contribuisce ad un minor inquinamento.
Questi sono i presupposti affinché si parli di packaging sostenibile.

In genere, la plastica è stata il materiale di gran lunga più usato nel corso del tempo, ma non il meno inquinante; tuttavia, la situazione va mutando con crescente forza. L’emergere, sempre più deciso e condiviso, della politica green ha portato molte aziende a porre maggior attenzione alla domanda ambientale. Infatti, l’interesse del consumatore nella sostenibilità ambientale si è tradotta in un’apposita offerta eco-friendly da parte delle aziende. Ecco che il packaging alimentare sostenibile diviene la migliore soluzione sia dal punto di vista del mercato che da quello dell’ambiente.

Esistono ormai specifiche normative che regolano la sostenibilità del packaging, ad esempio la UNI EN 13430 con riguardo al riciclo di materiale, o la UNI EN 13432 per la biodegradazione o il compostaggio.
Ma esistono anche altri modi di verificare l’aderenza degli imballaggi a standard eco-friendly: le certificazioni FSC® – PEFC™ garantiscono che la carta viene prodotta con processi attenti all’impatto ambientale, in foreste controllate e gestite responsabilmente; la valutazione della Carbon footprint aiuta invece a quantificare le emissioni di gas a effetto serra legate alla produzione di un certo prodotto.

A questo punto, specificate normative e caratteristiche, è utile comprendere quali materiali possono essere impiegati per il packaging alimentare sostenibile. Le alternative sono molte e vantaggiose sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
Innanzitutto, emerge il crescente uso da parte delle imprese di cartoncino ondulato o teso, molto meno inquinante e più facilmente smaltibile della plastica.
In genere, soluzioni ottimali sono anche la polpa di cellulosa, molto adatta ai liquidi e ben resistente al calore; il PLA, biodegradabile al 100% e capace di non alterare i sapori; la foglia di palma, anch’essa isolante e rispettosa delle proprietà alimentari.

È comunque opportuno fare un discrimine tra i diversi materiali plastici, in quanto ce ne sono alcuni meglio prestanti per un packaging alimentare sostenibile. Ad esempio, il polipropilene e il PET (polietilene tereftalato) si caratterizzano per essere più facilmente riciclabili rispetto ad altri; sono materiali molto apprezzati per resistenza e trasparenza.

 

Packaging alimentare innovativo


Il packaging alimentare diventa sempre più innovativo, di pari passo al trend aziendale generale: attento a diversificarsi con soluzioni nuove ed efficienti. Lo sviluppo tecnologico è un grande alleato di questo tipo di imprese, fornendo un supporto innovativo e altamente specializzato.

Un esempio di packaging alimentare innovativo è quello che sfrutta la tecnologia RFID (radio frequency identification). Si tratta di un sensore che viene inserito nell’imballaggio e che è capace di comunicare informazioni molto importanti sullo stato dell’alimento. La possibilità offerta è molto strategica: a qualsiasi distanza e in qualsiasi momento si possono monitorare vari fattori, come la temperatura del cibo, in modo tale da assicurarsi la qualità di quest’ultimo. Evidentemente è un vantaggio rilevante, soprattutto nel caso di alimenti deperibili.

Molti packaging alimentari innovativi fanno ricorso a tecnologie in grado di rilevare la temperatura e segnalare condizioni potenzialmente dannose, come l’eccessivo innalzamento/decremento della temperatura adeguata. Anche le etichette termosensibili vanno in questa direzione: piccoli indicatori controllano le variazioni di calore.

Infine, vanno segnalati anche i packaging alimentari attivi: molto innovativi per la loro capacità di garantire attivamente una continua protezione dei prodotti. Si tratta di imballaggi che rispondono alle diverse circostanze per preservare gli alimenti, assorbendo eventuali sostanze dannose e rilasciando quelle antiossidanti e antimicrobiche.

 

Packaging alimentare personalizzato


Un packaging alimentare personalizzato è la migliore risposta alle esigenze del mercato. Tant’è vero che per il marketing un packaging non è semplicemente un involucro protettivo, ma è un vero e proprio strumento da sfruttare. È per questo motivo che viene considerato la quinta P del marketing, dopo product, price, promotion e place.
Ciò in quanto il packaging oltre alla sua funzione pratica ne ha anche una comunicativa, essendo il primo livello visivo percepito del prodotto.

Da qui nasce la prima forma di personalizzazione del packaging: la tendenza ad apporre il logo aziendale sulla confezione, utile ad incrementare la visibilità e l’associazione del prodotto a un particolare brand. Infatti, un packaging alimentare personalizzato è maggiormente distintivo e si posiziona più facilmente nella mente dei consumatori. Essere ben riconoscibili è un obbiettivo fondamentale di qualsiasi azienda, ormai inevitabile; da qui l’esigenza di catturare l’attenzione con i diversi strumenti possibili. Quindi un packaging alimentare personalizzato è uno di questi mezzi, realizzabile nel modo più vario e appropriato alle diverse realtà aziendali.

 

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