Sollevatore Telescopico

sollevatore telescopico

 

Il sollevatore telescopico è una macchina molto versatile, capace di soppiantare una grande quantità di attrezzi.
Essendo pertanto molto impiegata nel mondo industriale, è necessario capire bene che cos’è, a cosa serve, quali sono alcune varianti e cosa occorre per poterlo condurre.

 

Che cos’è


Per capire che cos’è un sollevatore telescopico è utile partire dalla sua struttura.

Fondamentalmente si tratta di una macchina costituita da un telaio a quattro ruote motrici, da un braccio telescopico, e dalla cabina di pilotaggio in cui siede l’operatore che deve manovrare la macchina.
Oltre a ciò, è presente un vano motore (termico o elettrico) con impianto idraulico per il sollevamento, le forche e l’aggancio rapido per eventuali accessori multifunzione; essi vengono montati sul braccio e servono per sollevare, spostare e posizionare materiali, nonché per elevare persone, adattandosi a una gran varietà di attività.
Oltre alle forche, questi accessori possono essere:

  • Benne
  • Pinze idrauliche
  • Ceste porta persone
  • Verricelli
  • Spazzatrici

Importante componente sono anche gli stabilizzatori, che consentono lo spostamento del baricentro più in avanti rispetto alla parte anteriore del veicolo. Grazie a questo traslare del punto d’appoggio, la macchina scongiura rischi di inclinazione e ribaltamento nel momento in cui è operativa.
Infatti, essendo la superficie di sostegno più ampia, col contrappeso che aumento dietro il veicolo, è possibile trasportare in sicurezza carichi più pesanti.

Elemento fondamentale, fulcro della funzionalità del sollevatore telescopico, è anche il braccio allungabile: esso consente di raggiungere altezze notevoli, estendendosi in avanti e verso l’alto dal veicolo.
La sua capacità di sollevamento dipende dal peso del carico e dall’estensione o allungamento del braccio; se queste due misure aumentano, la tensione incrementa di pari passo.


Gli stabilizzatori sono utili anche in tal caso: spostando il punto d’appoggio più in avanti, ingrandiscono il contrappeso e permettono al braccio telescopico di allungarsi maggiormente o sopportare carichi più ingenti.

Infine, è importante sottolineare la possibilità di ricorrere ad un sollevatore telescopico a trazione elettrica.
Si tratta di una valida soluzione per ridurre l’impatto ambientale a fronte, comunque, di elevate performance e capacità di sollevamento.
Generalmente la sua autonomia ha la durata di una giornata intera e si può caricare in poche ore.
Esso è ideale per l’impiego in ambienti chiusi come magazzini e serre.

 


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A cosa serve un sollevatore telescopico


Per capire a cosa serve il sollevatore telescopico bisogna riferirsi ad una moltitudine di funzionalità. Si tratta infatti di una macchina molto versatile e pertanto utilizzata per diverse attività e in vari contesti.

Il suo impiego principale riguarda il sollevamento e lo spostamento di carichi anche molto pesanti.
Per tal motivo è spesso utilizzato per la movimentazione industriale, con l’ausilio di ulteriori macchine di sollevamento e spostamento di materiali come il carrello retrattile e il commissionatore, molto utili in ambito logistico.
Il sollevatore telescopico trova impiego proprio per spostare carichi da e verso posizioni per questi ultimi irraggiungibili.

Infatti, la movimentazione consentita può aver luogo su ampie distanze ed altezze, e può interessare carichi di diverso tipo, sollevati anche simultaneamente.
Questa sua funzionalità risulta particolarmente utile soprattutto in caso di trasporto di materiali dal peso ingente, come ad esempio la carpenteria metallica pesante.

Va infine specificato che in ambito industriale i più comuni accessori usati per tali scopi sono le forche per pallet.

La versatilità del sollevatore telescopico coinvolge poi ulteriori possibili funzioni.
Esso è ad esempio in grado di trainare e spingere, il che risulta particolarmente utile soprattutto nel settore agricolo. Infatti, con le benne è possibile movimentare la terra.
Ciò vale anche in caso di terreno non preparato, accidentato e caratterizzato da pendii, grazie alla trazione integrale ed alla sterzatura a quattro ruote motrici.

Infine, basti pensare che modificando gli accessori montati sul braccio si possono assolvere ulteriori funzioni: con la cesta si possono sollevare le persone, avvantaggiando ambiti come quello edile, con i raschiatori si può spalare la neve, con le pinze idrauliche si possono sollevare oggetti tondi come rotoballe.

 

 

Sollevatore telescopico rotativo


Il sollevatore telescopico rotativo rientra tra le due principali tipologie di questa macchina.

Essa può infatti essere:

  1. A torre fissa
  2. A torre girevole

Nel primo caso, come suggerito dal nome, le possibilità di movimento sono limitate. Infatti, il sollevatore può sollevare solo in direzione frontale.
Questa tipologia è quella più frequentemente impiegata nel settore agricolo e in quello edile.

Nel secondo caso invece si tratta di sollevatori telescopici a torre girevole, detti anche rotativi per l’appunto (o roto in gergo).
Questa tipologia, a differenza della precedente, ha possibilità di movimento più ampie: sollevato il carico, può completamente ruotare su sé stesso.

Infatti, la cabina e il braccio telescopico della macchina hanno una capacità di rotazione che arriva fino ai 360°, quindi possono compiere un giro intero.
Dunque, essi girano intorno all’asse mentre la macchina rimane ferma.

Proprio per questo vantaggio, il rotativo trova impiego in contesti industriali e non che si caratterizzano per lavori più scomodi o rischiosi.
Ciò in quanto è consentito di raggiungere posti difficilmente accessibili in modo semplice e sicuro.

Inoltre, la rotazione continua conferisce fluidità ai flussi lavorativi: consente di ovviare alla problematica del limite di rotazione permessa, nonché di movimentare anche lateralmente il carico senza dover muovere la macchina.

Ciò concede il beneficio di maggior efficienza e produttività.

 


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Sollevatore telescopico con cestello


Il sollevatore telescopico con cestello è impiegato per il sollevamento di persone e operatori che affrontano lavori ad elevate altezze.

I campi d’applicazione sono svariati, così come i settori che possono usufruirne.

Si tratta di casi come, ad esempio, manutenzioni a sistemi di condizionamento su capannoni o installazioni di fabbricati molto alti.
Le applicazioni possono riguardare il settore dell’agricoltura, dell’edilizia e il mondo industriale in genere, così come la manutenzione del verde e gli interventi di illuminazione pubblica.   

Il frequente impiego del cestello è motivato anche dal fatto che funge da ottimo sostituto della piattaforma aerea.
Rispetto ad essa offre maggior stabilità, portata di carico e dimensioni della piattaforma di lavoro; il tutto unito alla mobilità.
Le ruote motrici del sollevatore consentono quindi tale movimento, mentre il braccio telescopico su cui è montato il cestello può allungarsi fino a tot altezza, consentendo di lavorare in modo sicuro.

 

Patentino e corso sollevatore


Il patentino e il corso per il sollevatore sono requisiti fondamentali.

Infatti, in ottemperanza all’art. 73 comma 5 del D.Lgs 81/2008, è necessaria una specifica abilitazione per poterlo condurre.
L’obbligo del patentino (Abilitazione Specifica per la Conduzione di Carrelli Semoventi industriali), e quindi la partecipazione all’apposito corso, è stato inserito dall’Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 ed è in vigore dal 12/03/2013.

Tale obbligo vale in ogni caso in cui ne è previsto l’utilizzo, quindi anche in quello del noleggio del sollevatore telescopico, così come per impieghi saltuari o occasionali.

La normativa prevede che l’operatore che è in possesso dell’apposito patentino può:

  • Guidare i sollevatori telescopici di tipo fisso e di tipo girevole (rotativo);
  • Condurre ogni marca di tale macchina;
  • Utilizzarla con tutte le attrezzature aggiuntive.

Si tratta quindi di un patentino unico per ogni tipo di sollevatore, e valido a livello internazionale.
Più nello specifico, i Paesi europei sono quasi totalmente armonizzati sull’argomento, per cui il patentino risulta valido se esibito al loro interno; possono essere previste piccole integrazioni con corsi interni a specifici Paesi.
Fuori dai confini europei invece il riconoscimento non avviene in modo così diretto.

Per ottenere questa abilitazione è necessario frequentare un apposito corso formativo.
Generalmente esso si compone di una parte teorica e di un’altra pratica.

Dunque nella prima è previsto l’apprendimento di nozioni tecniche e argomenti specifici, come ciò che riguarda l’attrezzatura, i rischi del suo uso, le norme e i comportamenti per non incorrere in incidenti, le tecniche di utilizzo del sollevatore.

A seguire vi sono poi esercitazioni più pratiche e operative, in cui si impara a condurre in modo sicuro e si prende confidenza con la macchina.

Una volta conseguito il patentino bisogna ricordare di aggiornarlo ogni 5 anni, affinché continui ad essere valido.
L’aggiornamento si ottiene tramite la frequentazione di un corso più breve, solitamente di durata pari a poche ore.

Ottenere l’abilitazione per il sollevatore, oltre ad un obbligo, può essere un valido valore aggiunto.
Infatti, personale abilitato all’uso di sollevatori telescopici è richiesto in molteplici settori; inoltre, questo patentino risulta meno diffuso rispetto a quello del muletto.

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