Pastorizzatore Industriale
Il pastorizzatore industriale è indispensabile per garantire la sicurezza dei consumatori, nonché per allungare il ciclo di vita di un prodotto fresco.
Si tratta di una macchina tanto complessa quanto utile, che rende necessaria la comprensione di cos’è, a cosa serve e dove viene utilizzata.
È inoltre utile capire quali sono i prezzi e da cosa dipendono.
Cos’è
Contenuti Articolo
È opportuno iniziare dalla comprensione di cos’è un pastorizzatore industriale.
Si tratta di una macchina adibita alla pastorizzazione.
Essa si riferisce a quel trattamento termico applicato ad alcuni generi alimentari in forma di materie prime o semilavorati freschi.
Dunque il pastorizzatore opera emettendo calore, esattamente come i forni industriali.
Esso, esercitando un’azione battericida, è funzionale in questo caso all’eliminazione di microrganismi patogeni, potenzialmente nocivi per la salute.
Al contempo le caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche dell’alimento vengono preservate; in ciò la pastorizzazione differisce dalla sterilizzazione, che invece altera i contenuti nutritivi e le proprietà alimentari.
Un pastorizzatore industriale può lavorare a differenti temperature, variabili in base allo specifico alimento trattato.
In virtù di ciò, la pastorizzazione viene classificata in:
- Bassa.
In tal caso sono previste temperature di esercizio che vanno dai 60 ai 65 °C, con un trattamento di durata pari a 30 minuti. - Alta.
Le temperature oscillano tra i 75 e gli 85 °C, con una durata del trattamento pari a 2-3 minuti. - Rapida o HTST (High Temperature Short Time).
Questo tipo di processo impiega temperature che vanno dai 75 agli 85 °C e prevede un trattamento termico che dura 15-20 secondi.
Dopo il rilascio di calore, la pastorizzazione prevede poi di solito un rapido raffreddamento.
Un pastorizzatore dell’industria 4.0 è generalmente dotato di una micro-SD che consente di esportare i dati sul PC.
Può possedere inoltre un quadro elettrico con pannello operatore; esso permette di verificare ed impostare tutti i parametri di controllo.
Il pastorizzatore industriale poi dev’essere dotato di alcuni componenti fondamentali come:
- Uno scambiatore di calore, che ha la funzione di rigenerare, riscaldare e raffreddare il prodotto.
- Un sistema di produzione dell’acqua calda, necessaria per raggiungere la temperatura di pastorizzazione.
- Una sosta tubolare, che permette di ottenere le unità di pastorizzazione richieste per la capacità oraria massima del pastorizzatore.
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A cosa serve
A questo punto si può entrare nel merito della sua funzione e capire a cosa serve.
Il pastorizzatore, come visto, prevede un trattamento termico, dunque il rilascio di calore.
Le temperature erogate comportano l’inattivazione degli enzimi e dei microrganismi patogeni.
Ciò serve dunque a minimizzare i rischi per la salute del consumatore, uccidendo gli organismi che causano malattie.
Si tratta di microrganismi patogeni sensibili al calore, quali batteri in forma vegetativa, funghi e lieviti.
Mentre spore e microrganismi termofili rimangono intatti, in quanto le temperature non sono sufficientemente elevate per il loro abbattimento (come avviene invece nella sterilizzazione).
Tuttavia, seppur diversi batteri termofili o termoresistenti (termodurici) siano in grado di sopravvivere al trattamento, non sono causa di malattie se il prodotto viene ben conservato successivamente.
Per preservare con sicurezza la salute del consumatore, è necessario porre attenzione alle condizioni del pastorizzatore.
Infatti, se una sua qualsiasi parte viene contaminata, può diffondere organismi patogeni all’alimento ed essi si riprodurranno al suo interno.
Inoltre, la pastorizzazione ha il vantaggio di non alterare l’alimento nelle sue proprietà, servendo al contempo ad aumentare i tempi di conservazione rispetto al prodotto fresco.
Ciò è particolarmente rilevante per gli alimenti deperibili, che in tal modo si deteriorano meno facilmente e rapidamente.
Dove viene utilizzato
Da quanto detto può risultare facilmente intuibile dove viene utilizzato.
L’ambito prediletto riguarda l’industria agroalimentare, in cui il pastorizzatore viene frequentemente impiegato assieme ad altre macchine, come gli essiccatori industriali per alimenti.
Infatti, i pastorizzatori vengono utilizzati per la produzione industriale di alimenti pastorizzati, che possono essere svariati.
Tra di essi vi sono:
- Latte UHT
- Latte pastorizzato
- Latte ultra filtrato
- Yogurt
- Panna
- Formaggio
- Mozzarella
- Burro
- Vino
- Birra
- Prodotti fermentati in genere
- Salse
- Sciroppi
- Succhi di frutta
- Concentrati alimentari
- Prodotti caseari e latticini in generale
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Prezzi
Per quanto riguarda i prezzi dei pastorizzatori industriali, essi possono variare in funzione di diversi fattori.
Tra questi rientrano:
- La capacità di pastorizzazione (l/h o kg/h).
- Il modo di funzionamento: automatico, semiautomatico, manuale, a moto continuo, controllato da PLC, digitale e via dicendo.
- Le temperature massime erogabili.
- L’aggiunta di eventuali accessori (ad esempio omogeneizzatore o scrematrice).
- I costi stabiliti dall’azienda produttrice e quelli eventuali di spedizione e consegna, dazi doganali, installazione e attivazione.
Detto ciò, volendo fornire un range di costo orientativo, si può affermare che un valido pastorizzatore industriale è difficilmente reperibile in commercio al di sotto di 10.000 euro.
Il costo può raddoppiarsi o ancora oltre, arrivando a 25.000 euro e talvolta anche più.
L’alternativa in caso di disponibilità economica ridotta riguarda l’usato.
Tuttavia è bene valutare con attenzione lo stato della macchina, fondamentale affinché essa assolva alla sua funzione.