Essiccatori Industriali

essiccazione industriale

 

Gli essiccatori industriali sono tra i principali alleati delle aziende che puntano all’efficienza dei processi di disidratazione. Infatti, essi consentono l’ottimizzazione delle tempistiche, drasticamente ridotte, a fronte di un aumento di valore e profitti.
Pertanto, è utile capire cosa sono, quali tipi esistono, come funzionano quelli per alimenti, quanto costano e come valutare l’usato.

 

Che cosa è


È bene partire con la comprensione di che cosa è un essiccatore.

Si tratta di uno strumento che si occupa di essiccare i liquidi presenti in materiali solidi, separandoli senza modificazioni chimiche dei composti. 

Tale separazione può avvenire in due modi principali:

  1. Per via termica.
    Il liquido viene sottoposto ad un processo di evaporazione, dunque muta il suo stato e diviene vapore.
  2. Per assorbimento.
    La fase liquida è trasferita ad un altro composto.

La caratteristica distintiva degli essiccatori industriali è la loro capacità di essiccare grosse partite di prodotto alla volta, consentendo all’intero processo di velocizzarsi.

Si tratta di macchinari di grandi dimensioni, molto variabili e commisurate alla capacità di carico (generalmente tra i 500 e i 3000 kg). Sono spesso modulari e quindi adattabili alle diverse esigenze aziendali: con l’aggiunta di più moduli il volume di carico aumenta.

Questi strumenti sono composti da:

  • Un modulo di essiccazione, funzionale al trattamento dell’aria in entrata;
  • Una camera di disidratazione, in cui circola l’aria calda;
  • Nastri trasportatori su guide di scorrimento e più livelli;
  • Carrelli per riporre il prodotto da trattare.

Gli essiccatori industriali più evoluti sono provvisti anche di sonde che rilevano la temperatura e l’umidità. Ciò consente un pieno controllo di ogni fase del processo, che in tal modo può essere corretta ed ottimizzata.

Con l’industria 4.0 i sistemi di gestione dei programmi e di allarme possono essere collegati a vari dispositivi, così da permettere il monitoraggio anche a distanza.

In generale il funzionamento può avvenire sia tramite combustibile (il pellet, il gasolio, il GPL e il metano) che mediante resistenza elettrica.

Questi strumenti possono trovare diversi ambiti d’applicazione: dal settore agroalimentare alla lavanderia al trattamento dei materiali da costruzione.

 


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Tipi di essiccatori industriali


Gli essiccatori industriali possono essere di diversi tipi.

Alcuni tra questi sono:

  • A soffiaggio d’aria;
  • Sottovuoto;
  • Centrifugo;
  • A letto fluido;
  • A polverizzazione;
  • A conduzione;
  • Rotativo.

Un’altra differenza nelle varie tipologie risiede nell’impianto, che può essere:

  • Continuo: durante il processo di essiccazione i prodotti sono in movimento continuo e vengono disidratati in modo uniforme;
  • Statico: i prodotti rimangono fermi.


Molto rilevanti sono gli essiccatori di aria compressa, necessari per ridurre il grado di umidità dell’aria prodotta da un compressore.

l processo di compressione dell’aria, infatti, aumenta la sua temperatura e favorisce la concentrazione di vapore acqueo. L’essiccatore fa sì che esso venga rimosso dall’aria compressa, in modo da evitare la formazione di condensa e impedire all’umidità di interferire nei processi industriali sensibili.
Infatti, una quantità eccessiva di liquido e acqua di condensa nel flusso d’aria può danneggiare gravemente apparecchiature e strumenti che si basano sull’aria compressa.

 

Essiccatori per alimenti


Gli essiccatori per alimenti sono funzionali all’essiccazione di frutta, verdura, ortaggi, funghi, erbe officinali, piante aromatiche, tabacco, pasta secca e via dicendo. Essi, in generale, permettono la lavorazione di tutti i prodotti agroalimentari nelle fasi di asciugatura, essiccazione e stabilizzazione; in quelle di cottura, invece, è previsto l’impiego di appositi forni industriali.

Tali prodotti possono essere:

  • Dry.
    La disidratazione è finalizzata all’eliminazione del 100% dell’acqua contenuta nell’alimento.
  • Semi-dry.
    In tal caso, il processo di disidratazione non è totale, bensì parziale: viene fatto evaporare, e dunque viene eliminato, il 50% d’acqua.
    Si tratta di una procedura che trova maggior impiego nei prodotti destinati ad essere surgelati; la sicurezza alimentare è tutelata proprio dalla minor quantità acqua contenuta, che si traduce in una minore carica batterica.

Gli essiccatori per alimenti rendono possibile la disidratazione tramite l’eliminazione dell’umidità dalla matrice vegetale, la quale avviene mediante aria calda e secca.

Un sistema di batterie di scambio termico si occupa di deumidificare e riscaldare l’aria tramite l’impiego di acqua calda, vapore o resistenze elettriche.

A questo punto l’aria può essere immessa nella camera di essiccazione in due modi:

  • Orizzontalmente.
    L’aria calda e secca agisce in modo uniforme.
  • Verticalmente.
    In tal caso, il flusso d’aria esce dalle prese d’aria determinando differenti direzioni della corrente.

 

Prezzi essiccatori industriali


I prezzi medi di mercato degli essiccatori industriali sono molto variabili, oscillanti tra qualche centinaia a diverse migliaia di euro.
Infatti, non è insolito trovare disidratatori uguali per capacità di carico e funzionamento a costi molto diversi.

Diversi fattori possono incidere sul prezzo, tra cui:

  • Il marchio e la casa produttrice.
    Le realtà aziendali che garantiscono affidabilità, elevate prestazioni, qualità dei materiali e molteplicità dei programmi di essicazione propongono costi più elevati.
    Tuttavia, un investimento commisurato al livello di efficienza può non essere una cattiva scelta.
  • I materiali impiegati.
    I costi minori sono relativi agli essiccatori realizzati con materiali plastici; tuttavia, bisogna far attenzione alla qualità degli stessi e alla loro durevolezza nel tempo.
    Standard qualitativi superiori sono spesso associati a costi maggiori, come avviene nel caso dell’acciaio inox e/o del vetro, il cui valore è superiore in quanto molto duraturi e resistenti.
  • Il sistema di erogazione dell’aria.
    Esso può essere verticale o orizzontale; generalmente, quest’ultimo è quello più oneroso, in quanto la disidratazione è più veloce ed uniforme.
    Bisogna però considerare che il prezzo d’acquisto più elevato viene compensato dall’ottimizzazione dei tempi.
  • I programmi di essiccazione.
    Gli essiccatori con temperatura fissa sono quelli più economici ma al contempo meno adatti ad ogni tipo di prodotto. È consigliabile disporre di una più ampia gamma di programmi, in modo almeno da poter regolare la temperatura ed evitare di danneggiare qualitativamente il prodotto da trattare.
  • La tecnologia.
    Modelli più aggiornati e recenti possono disporre di display touch, sistemi di sanificazione integrati, sistemi di disidratazione a infrarossi, possibilità di controllo da remoto tramite smartphone o pc. Ovviamente in tal caso i prezzi aumentano.

 


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Essiccatori usati (pro e contro)


Gli essiccatori usati possono avere pro e contro.

Il vantaggio principale risiede nella maggior accessibilità economica.
Tuttavia, sarebbe bene controllare lo stato di tali strumenti prima di procedere all’acquisto: un costo d’acquisto inferiore si potrebbe tradurre in successive spese aggiuntive dovute a guasti, malfunzionamenti o manutenzioni varie.

Il principale svantaggio risiede nella scarsa possibilità di selezionare quello più adatto a specifiche esigenze. Dunque, non sempre si rivela la scelta migliore.
Infatti, nel caso di un essiccatore usato, bisogna adattarsi a diversi fattori che, invece, sarebbe bene personalizzare attentamente; ad esempio:

  • Tipologia del programma: automatico o manuale;
  • Direzione del flusso d’aria: orizzontale o verticale;
  • Capienza e potenza;
  • Rumorosità;
  • Dimensione;
  • Design.

 


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