Macchina Confezionatrice

macchina per il confezionamento

 

L’attenzione alle macchine confezionatrici è ormai un must per le aziende che puntano all’ottimizzazione dei propri processi produttivi.
Il loro impiego e trasversale ad una moltitudine di settori, in cui risulta molto spesso indispensabile.
Per tali motivi, è opportuno capire cos’è questa macchina e come funziona, conoscere le soluzioni automatiche, quelle specifiche per il settore alimentare e per l’industria in genere. È inoltre utile avere un’idea dei relativi prezzi.

 

Cos’è


È bene innanzitutto introdurre che cos’è una macchina confezionatrice.

Si tratta di macchinari dotati di sistemi meccanici ed elettronici.
Essi sono funzionali ad imballare e proteggere dall’ambiente esterno vari tipi di articoli: dai prodotti organici a quelli inorganici.

È necessario che le macchine per il confezionamento siano in grado di imballare adeguatamente prodotti di svariate forme e dimensioni.
Tra questi vi rientrano:

  • Alimenti di vario genere (prodotti lattiero-caseari, insaccati, frutta, verdura e via dicendo)
  • Prodotti per la casa (salviettine, detergenti ecc.)
  • Materiali industriali (per la saldatura, olio lubrificante ecc.)

Le macchine per imballaggio possono essere dotate di diverse funzioni supplementari, utili a creare packaging su misura per ogni necessità.

Tra le varie tipologie esistenti emergono:

  • Le termosaldatrici.
    Si tratta di macchine utilizzate per saldare film in bobina (polipropilene, poliestere, o altri film plastici) su vaschette in plastica preformate.

    Sono confezionatrici molto utilizzate nel settore alimentare in quanto prevedono la possibilità di creare il vuoto all’interno del contenitore e di immettere gas inerti (atmosfera protettiva).
  • Le termoformatrici.
    Queste macchine partono da due bobine di film per poi formare la vaschetta; dopo il riempimento la termosaldano.

    Le termoformatrici danno la possibilità di immettere atmosfera modificata nella confezione.

    Sono macchinari adatti alle medie-grandi produzioni perché abbattono i costi per la parte inferiore della confezione (vaschetta).
  • Blister.
    Esse sono funzionali a saldare valve in materiale plastico su cartoncino accoppiato.
  • Le confezionatrici termoretraibili.
    Queste sono così chiamate in quanto adoperano materiali che retraggono con il calore.
    Quindi viene ad essere realizzato un confezionamento sigillato tramite l’energia termica, applicata ad un film plastico.

Le loro sottocategorie variano in funzione della tipologia di macchina e del materiale impiegato.

 


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Come funzionano


A questo punto è bene approfondire come funziona una macchina per il confezionamento.

È da precisare che il funzionamento varia in base al tipo di macchinario, cambiando anche in relazione alle caratteristiche della soluzione: manuale, semi-automatica o automatica. 

Prendendo ad esempio in esame un’astucciatrice standard per il confezionamento e l’imballaggio, si può così riassumere il suo funzionamento.

Gli addetti iniziano caricando con fogli di cartone la macchina; questa li piega in diversi tipi di scatole, che vengono caricati con vari prodotti.
L’astucciatrice quindi chiude i lembi sulla scatola per sigillare il contenuto all’interno; può aggiungere colla o adesivo per una chiusura più efficace.

Nel caso di una confezionatrice orizzontale, le scatole vengono piegate in modo che i prodotti possano essere caricati lateralmente o scivolare nella scatola fuoriuscendo da un nastro trasportatore.

Nel caso invece di una soluzione verticale, le scatole sono orientate in modo che possano essere caricate e sigillate dall’alto.

Prendendo ad esempio un’altra macchina per confezionamento, come quella termoretraibile, si può riassumere il suo funzionamento in modo molto semplice.

Il prodotto da confezionare va inserito all’interno della macchina e viene avvolto da uno strato di film plastico trasparente.
All’avvio della macchina viene applicato calore alla confezione che consente alla barra termo-saldante di sigillarla ermeticamente.

macchine confezionatrici automatiche

Confezionatrici automatiche


Le confezionatrici automatiche sono dei particolari macchinari ad alto contenuto tecnologico, e sono in grado di confezionare qualsiasi tipo di prodotto.

Esse corrispondono alle macchine più performanti ed efficienti, adottate molto spesso da aziende in linea con l’industria 4.0.

Si tratta della soluzione ideale per le industrie medio-grandi, caratterizzate da necessità di confezionamento frequente e di considerevole intensità.
Infatti, quelle automatiche possono raggiungere velocità che una soluzione manuale non consentirebbe.

Accelerando i tempi si ottengono vantaggi a livello di logistica, garantendo tempi di consegna più rapidi, e si consegue il beneficio di flussi produttivi più fluidi.

Inoltre, l’automazione riduce l’intervento umano, consentendo una significativa diminuzione del rischio di infortuni.
Infatti, è la stessa macchina per il confezionamento ad occuparsi di operazioni potenzialmente pericolose, come ad esempio la saldatura del film protettivo.

Gli operatori possono quindi dedicarsi ad ulteriori attività, apportando ulteriormente ottimizzazione ai processi aziendali.

Il funzionamento generale delle confezionatrici automatiche è molto semplice: basta posizionare il prodotto all’interno della macchina che poi penserà da sé al confezionamento.

 

Macchine confezionatrici industriali


Le macchine confezionatrici industriali sono quelle impiegate dalle aziende nelle attività aziendali di confezionamento.

Sono disponibili in svariati modelli e assolvono a diverse funzioni.
Tra di esse vi rientrano ad esempio le macchine:

  • Incartonatrici.
    Esse sono funzionali alla formazione e riempimento di cartoni di tipo americano, nonché al confezionamento di prodotti in scatole o casse di cartone ondulato.

    Possono essere a riempimento orizzontale (ROM) o verticale (RVM).
    Le prime sono prettamente impiegate per prodotti di forma definita, atti ad essere impilati; le seconde per quelli anche irregolari, soffici o rigidi.

    Le versioni di ciascuna variano in base ai prodotti da confezionare, alla dimensione dei cartoni, alla velocità della produzione e al sistema di chiusura delle scatole (es. colla a caldo, nastro adesivo ecc.).
  • Astucciatrici.
    Si tratta di attrezzature industriali impiegate per preparare imballaggi o confezionare i prodotti prima della loro spedizione.

    Alcune di queste macchine includono anche sistemi per caricare o pallettizzare le scatole, o avvolgerle nella plastica.

    Un’astucciatrice può variare notevolmente in dimensioni e velocità operativa.
  • Fardellatrici.
    Esse sono normalmente per film in polietilene, ad esempio per film termoretraibili da applicare su confezioni di bottiglie, lattine, flaconi, vasetti ecc.

    La confezione così ottenuta si chiama “fardello” e si presenta con due lati aperti, in modo da facilitare la presa della confezione.
    Al fardello possono inoltre essere applicate maniglie adesive, incollate in automatico all’uscita dalla confezionatrice.

 


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Macchine confezionatrici per alimenti


Le macchine confezionatrici per alimenti, più delle altre, devono garantire un imballaggio capace:

  • Di proteggere dagli urti meccanici
  • Di preservare l’aroma del prodotto
  • Di proteggerli dalla contaminazione di polvere, umidità, altri fattori atmosferici, chimici, fisici e microbiologici.
    Tale requisito diventa ancor più rilevante in caso di alimenti deperibili, quindi maggiormente propensi a deteriorarsi, ed è sottolineato dalla Prima Legge di Parisi della Degradazione Alimentare.

Tra le macchine per imballaggio più efficienti in questo specifico settore vi sono quelle termoretraibili.
Ciò in quanto il packaging viene ben sigillato attraverso il calore, proteggendo adeguatamente i prodotti alimentari.

Più nello specifico, il film termoretraibile è una pellicola trasparente prodotta dalla combinazione di polietilene e polipropilene.
Essa è caratterizzata da un’eccellente impermeabilità, da un’elevata resistenza meccanica agli urti (fondamentale durante eventuali fasi di trasporto e stoccaggio) e agli agenti atmosferici.

Inoltre questa tipologia di pellicola plastica è dotata di una vasta possibilità di personalizzazione per raggiungere risultati esteticamente accattivanti, nonché una buonissima trasparenza, che consente di valorizzare al massimo il prodotto contenuto.

Un altro confezionamento congeniale per gli alimenti è il flowpack.
Esso ha tra i suoi obiettivi quello di estendere il periodo di conservazione (shelf life) contrastando per quanto possibile modifiche chimiche, microbiologiche, fisiche, strutturali e sensoriali.

Le confezionatrici flowpack possono essere:

  • Orizzontali.
    Queste sono molto utilizzate nel settore dolciario e dei prodotti da forno.
  • A flusso verticale.
    Esse risultano particolarmente adatte al confezionamento di polveri (farina, zucchero, ecc.), materiali granulari (pasta, riso, verdure surgelate, ecc.) e liquidi (un caso particolare è rappresentato dalle confezioni tipo “brick” per latte e succhi di frutta).

Prezzo confezionatrice


Il prezzo di una confezionatrice varia in base a diversi fattori.

Tra questi rientrano la tipologia e il modello della macchina, nonché la differente opzione automatica, semi-automatica o manuale.

Per tale motivo, è difficile stabilire un costo preciso e definitivo; ciò anche perché diversi produttori offrono soluzioni distinte con diverse fasce di prezzo.
Tuttavia, è possibile indicare un range orientativo.

Generalmente, il prezzo di una confezionatrice può partire dai 20.000-30.000 euro (principalmente soluzioni manuali o semi-automatiche) e arrivare anche a 150.000-300.000 euro (per soluzioni ad elevato grado di automazione).

 

In particolare, per spiegarsi i costi, bisogna ad esempio considerare che una confezionatrice manuale necessita di elementi come il tavolo di raccolta: una macchina utilizzata come aiuto al processo di confezionamento manuale.
Il suo costo si aggira tra i 2.000 e i 3.000 euro.

Se si aggiunge un trasportatore d’accumulo al tavolo inclinabile, bisogna considerare il costo di circa 10.000 euro.

E ancora, un box turner prevede un prezzo medio di 4.000 euro.

Nel caso delle confezionatrici automatiche bisogna invece considerare il grado di automazione.
Quand’esso è basilare il prezzo propenderà ai 150.000 euro; quando la macchina è completamente automatizzata esso tenderà a crescere finanche a raddoppiare.

La soluzione intermedia è quella semi-automatica, il cui costo si aggira sui 40.000 euro.

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