La Macchina a Vapore

macchina a vapore a cosa serve

La prima macchina a vapore 

Nella storia dell’uomo, ci sono state numerose invenzioni: alcune piuttosto fallaci e poco utili all’uomo stesso, mentre altre, sono state capaci di fare la storia, permettendo al genere umano di progredire a una velocità incredibile. 

Uno dei colpi di genio che viene in mente, quando si parla di invenzioni rivoluzionarie, è il famoso concetto della ruota. Questa ha infatti cambiato il destino della razza umana, consentendole di fare un passo avanti e decisivo nel mondo che sarebbe stato poi definito “dei trasporti”. Se la ruota non fosse mai stata inventata, chissà come sarebbe stato il mondo odierno.

Esiste, però, un’altra invenzione che ha rivoluzionato la storia dell’homo sapiens sapiens. Si tratta della ben nota macchina a vapore. La sua concezione ha portato l’uomo a ottenere un riscontro assai più favorevole nel mondo del lavoro e dei consumi, sicché è riuscito a estrarre da miniere e giacimenti le materie prime di cui necessitava per vivere e costruire. 

Rappresentò, per gli uomini di quell’epoca, un artificio di importanza vitale, senza il quale avrebbero faticato assai più duramente per estrarre un quantitativo povero di materiali. Si potrebbe dire che, per mezzo della macchina a vapore, l’uomo sia riuscito in seguito a sviluppare una serie di strumenti, in campi diversi, che lo hanno aiutato in qualche modo a sopravvivere.

 

A che cosa serve la macchina a vapore

Al fine di comprendere la funzionalità e lo scopo dell’invenzione della macchina a vapore, è essenziale ripercorrerne in breve la storia per avere un’idea abbastanza chiara dello strumento e del contributo che ha effettivamente donato al progresso. 

Innanzitutto, bisogna asserire che il concetto di sfruttare il vapore acqueo come fonte di energia meccanica, è stato presente fin dai tempi degli antichi greci. Ovviamente, a causa dell’epoca tanto filosofica quanto retrograda da un punto di vista tecnologico, sarebbe stato impossibile sviluppare un concetto complesso e capace di utilizzare al meglio la condizione del vapore. 

Tuttavia, durante la rivoluzione industriale, ecco che un’idea di spessore, dopo vari tentativi andati a vuoto o non convincenti in toto da parte di altri scienziati, ecco che un uomo di spessore brevetta una delle invenzioni più famose della storia.

Chi ha inventato, dunque, la macchina a vapore?

Si può dire che al suo nome corrisponde una garanzia di successo. Fu James Watt, nel 1765, in piena rivoluzione industriale, a inventare la macchina a vapore, lo strumento che avrebbe rivoluzionato il modo di pensare e di agire umano.

Traslando lo zelo sulla funzione della macchina a vapore, è necessario ricordare quanto segue: la macchina a vapore è un motore termico che sfrutta il vapore acqueo per produrre energia meccanica. Il concetto che presiede alla base è abbastanza semplice, ma è l’applicazione del tale che può essere considerata complicata, soprattutto se non si è del campo e non si posseggono i rudimenti giusti. 

La funzione della macchina a vapore ha consentito, in termini ben precisi, di estrarre in gran quantità ferro e carbone. Il primo, in 50 anni, passò dai 6tg (teragrammi) del 1769 ai 65tg nel 1819; il secondo, invece, passò dai 40tg del 1780 ai 700tg del 1830. Insomma, una crescita esponenziale e che non era minimamente prevista dalle previsione degli studiosi. Si può dire con certezza che un’invenzione del calibro caratterizzò l’epoca in cui fu utilizzata e si rese in parte “responsabile” del nominativo attraverso il quale fu battezzata quella determinata età. Il motore a vapore fu L’INVENZIONE, scritto così in maiuscolo per evidenziarne la grandezza, della rivoluzione industriale. 

Ce ne furono ulteriori di buona importanza, ma è comune associare al motore a vapore un titolo assai più “nobile” nel senso astratto del termine.

 


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Come funziona la macchina a vapore?

Come già spiegato in precedenza, il funzionamento che caratterizza l’invenzione, potrebbe essere un po’ complicato da realizzare per chi non ha mai ottenuto le nozioni principali della meccanica. Tuttavia, una volta compreso il principio sostante alla base del tutto, non dovrebbe essere difficile immaginarne l’azione. 

Il motore a vapore è costituito da tre parti fondamentali: il distributore,  il cilindro e il pistone a stantuffo.

  • Nella prima fase del funzionamento, il distributore, spostato verso destra, consente al vapore di penetrare attraverso una sorta di tubatura e di terminare all’interno del cilindro in cui  scorre il pistone a stantuffo, lo stesso che finisce spostato verso destra.

 

  • Nella seconda fase, il distributore si sposta verso sinistra, dunque permettendo al vapore di penetrare all’interno del cilindro dalla parte opposta. Ovviamente, la pressione del vapore sposterà il pistone a stantuffo a sinistra. 

Guarda questo breve video per capire il funzionamento della macchina a vapore.

 

Conclusioni 

La macchina a vapore è ancora oggi considerata un’invenzione più che fondamentale della storia dell’uomo. In un ipotetico scenario prevedente la sua totale inesistenza, il genere umano avrebbe potuto rallentare distintamente il percorso evolutivo del progresso e chissà, forse oggi sarebbe anni indietro rispetto all’attuale potenza tecnologica. Tuttavia, queste rimangono soltanto ipotesi. Fortunatamente, questo strumento è esistito e la prima macchina a vapore di Watt ha potuto cambiare il corso degli eventi.

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