Cartiere: cosa sono, significato e le più famose in Italia.

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Cartiere: significato, storia e industrie italiane


Conoscere le cartiere, con il loro significato e la loro storia, è molto rilevante nel mondo industriale. Infatti, si tratta di imprese ormai ben affermate sul territorio nazionale e internazionale, rappresentando un’eccellenza del settore. La loro diffusione e crescita è motivata anche dai molteplici usi di carta e cartone: dagli imballaggi per le spedizioni ai semilavorati destinati ad altre industrie.
Pertanto, può essere utile capire cosa sono, cosa fanno e quali sono le più famose cartiere in Italia.

 

Cosa sono le cartiere e cosa fanno: significato


Per capire cosa sono le cartiere, è utile partire dal significato del termine. L’etimologia della parola, infatti, esprime la sua derivazione da “carta” che, a sua volta, viene dal latino “charta”, in greco “χάρτης”, ovvero foglio; le origini sono probabilmente egiziane e in riferimento al papiro, usato come foglio per scrivere. Dunque, in ogni caso la carta è il nucleo centrale del significato.
Tant’è vero che le cartiere sono industrie cartarie, ovvero stabilimenti che si occupano della produzione di carta e cartone come semilavorati o supporti (ad esempio la carta abrasiva) destinati ad imballaggio e stampa. 

Dunque, in una catena produttiva, le cartiere si trovano in posizione intermedia tra industrie di cellulosa e pasta di legno da una parte, e industrie cartotecniche e d’imballaggio dall’altra. Ciò in quanto le prime si trovano a monte del processo e si occupano di fornire la materia prima alle cartiere; le seconde si trovano invece a valle, e lavorano con i semilavorati prodotti da quelle ultime. 

Le cartiere appartengono dunque al settore dell’industria cartaria e il loro obiettivo è la fabbricazione di carta, destinata a diversi scopi; questo fine ultimo viene realizzato attraverso elaborati processi e a partire da pasta di legno e altri ingredienti.
Oltre a capire cosa sono le cartiere, è utile comprendere cosa fanno, di cosa si occupano nel concreto e tramite quali operazioni.

Il primo passo è la preparazione dell’impasto. Il legno, spogliato di corteccia, viene ridotto in piccolissimi trucioli; la cellulosa viene quindi frantumata in parti minuscole, unita ad altre materie prime e mescolata in grandi tine.
La lignina è una sostanza presente nelle pareti cellulari e contenuta dalla cellulosa; è necessario separarla da quest’ultima affinché il legno diventi carta. Un processo di tal tipo può avvenire in diversi modi: chimici o meccanici.
A questo punto la lignina che legava le fibre di cellulosa dev’essere sciolta per ridurre l’impasto in polpa: viene quindi sottoposta a calore e pressione, con l’aggiunta di ulteriori miscele chimiche. Dunque, in seguito a questa operazione, può essere estratta la polpa utilizzabile, solitamente di color grigio.
Terminata la produzione vera e propria, avvengono gli ultimi processi di “post-produzione”: la polpa viene sbiancata per schiarirne il colore, generalmente con l’utilizzo di acqua ossigenata; la feltrazione prevede poi il passaggio di una massa d’acqua attraverso la tela e l’essiccazione del materiale che non l’ha attraversata.


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Cosa sono le cartiere: storia


Un altro tassello importante nella comprensione di cosa sono le cartiere è rappresentato dalla loro storia.
La fabbricazione della carta ha un lungo trascorso e colloca la sua nascita nel mondo orientale. Le prime testimonianze provengono dalla Cina, dove la carta era ricavata da corteccia, stracci e reti da pesca, e con processi produttivi ben diversi da quelli delle attuali cartiere.
In Cina, in seguito a scavi archeologici condotti nel ‘900 in una tomba del II secolo a.C., viene rinvenuto per la prima volta un brandello di carta, recante tracce di una mappa. Si tratta di un ritrovamento doppiamente significativo: prima di tutto, si viene a conoscenza della datata storicità di una tale fabbricazione; poi, viene smentita la precedente ipotesi riguardo alla natalità della carta, a lungo attribuita al 105 d.C. 

La Cina ha custodito gelosamente il suo segreto di produzione per lungo tempo, rallentandone la diffusione, che comunque era inevitabile. Infatti, la Corea apparteneva all’impero cinese e ben presto iniziò a comunicare con il Giappone. Attorno al 610 un monaco buddista importò la tecnica produttiva della carta, realizzata originariamente con la rafia di gelso; da quel momento, si sviluppò un perfezionamento progressivo che portò tale produzione ai massimi livelli dell’industria nazionale. La carta iniziò ad essere realizzata con canapa, paglia, fibra di gelso e dafne.

Sempre a partire dalla Cina come epicentro, un altro approdo avviene poi nel mondo arabo. In seguito alla battaglia del Talas, molti cartai cinesi furono fatti prigionieri e costretti a diffondere i loro segreti di produzione. La carta di Samarcanda divenne presto famosa: realizzata in canapa e lino, portò ad un grande sviluppo nazionale e ad una diffusione internazionale.

Un po’ tardivamente, la storia della carta attraversa anche l’Europa, in cui si afferma nel XII secolo. La sua qualità era nettamente inferiore a quella del mondo orientale ed arabo, almeno fino alla nascita di importanti cartiere italiane che rivoluzionarono l’intero processo e ne migliorarono il risultato.

 

Le cartiere storiche e famose in Italia


Storiche cartiere in Italia sono diventate famose per aver innovato le tecniche produttive e migliorato qualitativamente la carta realizzata; sono riuscite ad affermarsi e a garantire elevati standard, tutt’ora ampiamente riconosciuti.

Tra le più famose cartiere in Italia, si distingue in particolare quella di Fabriano. Infatti, grazie ai suoi meriti nell’industria cartaria, nel 2013 viene nominata Città Creativa dall’Unesco per l’artigianato, le arti e le tradizioni popolari.
Fabriano si trova tra Perugia ed Ancora, e proprio quest’ultima città portuale l’ha favorita nella produzione in larga scala.
La sua attività inizia nel XIII secolo: più tardi rispetto al mondo orientale ma con tecniche molto più efficienti. Infatti, a differenza del mortaio cinese o della mola araba, la fabbricazione si basava sul lavoro umano o animale; essa invece impiegava diversi magli azionati da un albero a camme, collegato ad una ruota idraulica. Si tratta della prima industria manifatturiera in cui si punta a sfruttare l’energia dell’acqua, con chiari benefici in diversi ambiti: i costi di produzione erano minori e una maggior qualità era garantita dal movimento verticale dei magli, più rapidi e precisi.
La cartiera di Fabriano introduce anche ulteriori elementi innovativi ed efficienti: il telaio, non più in cotone e bambù ma in ottone, e la collatura, a base di gelatina animale che restituiva maggior protezione e impermeabilità.
Questa famosa cartiera italiana continua a crescere e a perfezionarsi nel tempo, con particolare impulso durante il ‘500, per approdare al ‘700 con una produzione su scala industriale.

Un’altra cartiera storica in Italia è la Magnani, che già nel XVIII secolo si diffonde a livello internazionale: la Biblioteca Bodleiana di Oxford conserva alcune lettere dei fratelli Shelley composte proprio da questa carta.

Le famose cartiere Burgo vengono fondate nel 1905 e già nel 1918 sono tra le più importanti di tutta Italia. La produzione di qualità va a raffinarsi e crescere negli anni, con ritmi significativi: solo nel 1936 viene prodotto un milione di tonnellate di carta.

Reno De Medici è l’importante cartiera italiana che nasce nel 1967 a Milano e va ad ampliarsi in breve tempo in termini di stabilimenti, investimenti e produzione. Si tratta del primo produttore in Italia di cartoncino realizzato da materiali completamente riciclati; questi sono destinati ai più svariati settori: dall’imballaggio per spedizioni alla farmaceutica all’editoria.

Altre famose cartiere in Italia sono le Fedrigoni Group, le Miliani Fabriano, le Lucart, le Pieretti e le Sofidel.
Le industrie del settore sono più di 200; pertanto, per una conoscenza più ampia, sarebbe utile consultare un elenco completo delle cartiere italiane.

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