Automazione robotica

automazione robotica

L’automazione robotica industriale

Nel corso del tempo, è stato necessario attuarsi con energie poderose e creatività instancabile al fine di ottenere i miglioramenti sperati e, all’apparenza, fin troppo utopici. Il mondo dell’industria, così come quello dei trasporti, ha goduto delle invenzioni più disparate partorite da menti geniali.

Se le aziende, oggigiorno, sono in grado di produrre tanto, è anche per mezzo delle innovazioni di cui possono godere quotidianamente, sebbene alcune di esse stiano gradualmente diventando obsolete. Ciò vale a dire che la velocità attraverso la quale il progresso sta mutando, lascerà indietro un numero allarmante di aziende che non troveranno fondi o motivi di migliorarsi e stare al passo con la tecnologia.

Un esempio lampante di quanto asserito, sta nell’applicazione della robotica nel mondo dell’industria. I robot, gli automi, o in qualsiasi modo si voglia nominarli, oggi rappresentano un vero e proprio jolly per tutte le imprese che ne possono beneficiare.

Infatti, la differenza nella velocità di produzione (e conseguentemente negli incassi) tra un’azienda adottante la robotica e una sua pari che, invece, preferisce lasciarla in disparte, appare coma una faglia abissale, quasi impossibile da chiudere senza l’ausilio -per l’appunto- di automi in grado di svolgere un determinato tipo di lavoro. 

 

La storia della robotica industriale

Come ogni innovazione degna di questo nome e apportante significativi cambiamenti alla società moderna, pur l’automazione industriale possiede una storia propria, costituita di idee riuscite e altre, purtroppo, condizionate da madornali errori. Dopotutto, il dovere di errare è intrinseco nella natura umana. Sono proprio gli sbagli a portare alle innovazioni più importanti, talora rivoluzionando il mondo intero e concedendo un certo vantaggio alla specie ora dominante sul pianeta.

Se l’uomo non avesse commesso degli errori, non avrebbe effettuato numerose delle scoperte che ne hanno poi rivoluzionato l’esistenza. Tuttavia, nel caso dell’automazione aziendale, la storia appare essere differente in più righe.

Difatti, tutti i progressi effettuati nel campo, sono stati possibili grazie a degli studi approfonditi e a degli esperimenti. Certamente! Non tutti gli esperimenti sono andati a buon fine, ma anch’essi sono stati fondamentali per l’ideazione e la successiva costruzione di robot funzionanti, dotati di intelligenza artificiale (la famosa A.I) e aiutanti l’uomo in varie circostanze della vita industriale, soprattutto inerenti alla fase di produzione e sicurezza della sede.

Quest’ultima -la sicurezza- mai deve essere data per scontata. La modernità non è un bunker in cui rifugiarsi e pensare di essere al sicuro, tutt’altro. Essa è la proiezione di un mondo fin troppo vasto e variegato per calarsi adagio sugli allori.

Il lemma “automazione” fu coniato nel  1952. La sua paternità è da spartire tra due imprenditori: John Diebold e Del Harder. Il signor Diebold, proprio nel 1952, stese il preambolo dei suoi numerosi libri, esso intitolato -per l’appunto- “Automation”: the Advent of the Automatic Factory.

L’intero manoscritto era basato su un’approfondita ricerca che Diebold aveva effettuato ai tempi del college di Harvard; all’interno della pagine, l’autore ostenta e giustifica la propria visione dell’utilizzo di sistemi elettronici programmabili in campo economico.

Harder, invece, egli vicepresidente del settore produzione della nota casa automobilistica Ford, usava il termine “automazione” in tutt’altra maniera: come? Utilizzando il vocabolo, si riferiva a dei sistemi di movimento da inserire all’interno delle case automobilistiche per facilitare e dunque velocizzare la produzione delle auto. 

Ciò che in futuro seguì, ebbe a che fare con prototipi di robot che avrebbero svolto una data mansione, facilitando la vita all’uomo. Quando i primi robot si dimostrarono tutt’altro che inutili pezzi di ferraglia, un numero esaustivo di imprese ne accolse l’avvento e cominciò a utilizzarli per imporsi maggiormente sul mercato.

Tuttavia, quando ciò accade, numerosi dipendenti persero il posto di lavoro, sicché gli imprenditori valutavano le macchine al pari di risorse instancabili, prive di diritti ed esenti da paghe. 

 

Corsi robotica industriale

La robotica industriale è attualmente una disciplina che esprime un fascino paragonabile a quello di poche altri studi. La possibilità di poter lavorare a stretto contatto con un circuito e delle intelligenze artificiali da aggiornare allo scopo di migliorare la produzione aziendale, ponendo nel contempo attenzione alle emissioni prodotte, risulta essere uno stimolo che appaga una moltitudine di giovani, sebbene più che alcuni di essi, dopo aver avuto un incipit della complessità della materia, preferiscono dedicarsi ad altro.

Attualmente, esistono diversi corsi di Servosystem and Robotics-anche organizzati da diverse società- permettenti a dei giovani laureati in ingegneria con una forte passione per la robotica di acquisire le conoscenze essenziali al fine di poter donare un significativo apporto al mondo della robotica industriale. I corsi terminano nel conseguimento di una vera e propria laurea in ingegneria industriale.

 

Un libro di robotica industriale

La conoscenza è l’arma dei più forti. È un detto che non si sente udire spesso, ma che nasconde un fondo di verità. Coloro che vogliono informarsi e ampliare le proprie conoscenze sul mondo dell’automazione industriale, il manoscritto di Giovanni Legnani e Irene Fassi, benché risalente a 18 anni fa, risulta essere il manuale sulla disciplina più in voga tra gli studenti in in ingegneria industriale e dagli esperti del settore, i quali mai disdegnano un ripasso.

Il libro è disponibile sotto richiesta in tutte le librerie al prezzo di circa 50euro. È perfetto per chi necessita di ulteriori conoscenze in merito e appare più che interessante agli occhi di chi è un semplice appassionato al tema e che, per forza di cose, non detiene un bagaglio tecnico e culturale paragonabile al medesimo di studenti e ingegneri in robotica aziendale.

 

Conclusioni

L’automazione industriale è oggigiorno in costante miglioramento. Multinazionali numerose stanno dando spazio allo sviluppo e alla ricerca di nuovi congegni che permettano di contribuire maggiormente a ogni aspetto dell’azienda. La cyber security, anche grazie allo “scoppio” della quarta rivoluzione industriale, sta ottenendo aggiornamenti sempre più completi e sofisticati allo scopo di aggirare plausibili hackeraggi.

Per quel che concerne il settore produzione delle imprese, le famigerate braccia meccaniche e assemblanti stanno sì seguendo egregiamente il proprio lavoro, ma ciò non ferma o attenua lo sviluppo di prototipi meccanici di netto più rapidi ed efficienti.

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