Verniciature Industriali
Le verniciature industriali sono indispensabili per conferire ai materiali diverse qualità: da quelle estetiche a quelle protettive. A prescindere dal settore dell’impresa, risulta spesso necessario garantire la resistenza del prodotto, in modo da preservarlo da agenti atmosferici e chimici.
Il trattamento può avvenire in diversi modi e necessita competenze specifiche; pertanto, è utile capire meglio di cosa si tratta.
Che cosa è
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Per capire di cosa si tratta, è utile comprendere preliminarmente che cosa è la vernice.
Essa è un prodotto chimico che funge da protezione dell’oggetto su cui viene applicata; infatti, la sua forma, dopo l’essicazione, diventa una pellicola di diverso spessore, resistenza e flessibilità.
La verniciatura industriale, infatti, serve per effettuare trattamenti protettivi e anticorrosivi che preservano l’oggetto nel tempo e lo assicurano da agenti atmosferici e chimici. Viene anche impiegata per migliorare l’aspetto estetico del materiale su cui viene applicata.
Questa lavorazione richiede specifiche attrezzature e impianti, nonché operatori qualificati.
Per quanto riguarda la composizione, si tratta di miscele resinose di pigmenti, che danno colore e tonalità, e di leganti e additivi, che definiscono caratteristiche come: la flessibilità, la resistenza, l’aderenza e la durezza.
I composti maggiormente impiegati in ambito industriale sono a base di resine:
- Poliacriliche o acriliche: elevata resistenza, durezza e lucentezza;
- Poliesteri: buona flessibilità e aderenza;
- Epossidiche: elevata impermeabilità e buona durezza;
- Poliuretaniche: alta resistenza, aderenza e durezza.
Un ulteriore elemento importante a livello chimico riguarda la reticolazione, ovvero il processo di creazione di legami tra le catene polimeriche a seguito di una reazione.
Essa avviene diversamente per vernici:
- Monocomponente: la reticolazione dipende dall’effetto termico o da quello dell’irradiazione di raggi ultravioletti.
- Bicomponente: la reticolazione avviene in seguito alla reazione chimica dovuta alla miscela dei due componenti.
Questa vernice viene impiegata soprattutto in caso di materiale poroso o poco resistente al calore.
I tipi di verniciatura industriale possono essere differenti; la scelta varia in base ai materiali su cui vengono applicate (solitamente metallici) e alle esigenze aziendali.
In Italia, esistono specifiche normative a riguardo, che mirano a ridurre il conseguente impatto ambientale: la Direttiva Comunitaria CE 1999/13 è stata recepita dallo stato italiano come Decreto Interministeriale n. 44, entrato in vigore nel 2004.
Dunque, le aziende di verniciatura industriale devono attenersi strettamente a tali indicazioni legali.
Verniciature industriali a polvere
Le verniciature industriali a polvere vengono realizzate con l’impiego di materie prime in polveri molto fini, colorate a base di resine sintetiche.
Sono impiegate soprattutto sui materiali ferromagnetici, alluminio, acciaio inox e ferro zincato, in quanto garantiscono un’ottima durevolezza: loro principale vantaggio.
Il materiale in questione può essere preliminarmente trattato con la sabbiatura industriale, che prevede un getto di aria e sabbia funzionale alla pulizia superficiale.
Infatti, il pretrattamento, fase conosciuta anche come “fosfosgrassaggio”, è uno step indispensabile per pulire accuratamente la superficie del materiale da verniciare.
Successivamente al lavaggio, si procede con l’asciugatura: essa avviene in appositi forni, generalmente ad aria filtrata e temperatura controllata (attorno ai 150°).
Evaporata l’acqua e asciugato il materiale, avviene l’applicazione elettrostatica della polvere scelta, che può variare in base alle esigenze e al risultato finale che si vuole ottenere.
L’effetto elettrostatico è proprio quello che consente l’adesione sulla superficie: si tratta di un’attrazione ad alta tensione. Essa avviene in quanto la superficie diviene carica positivamente mentre la polvere verniciante assume carica negativa.
Realizzata questa fase di verniciatura, avviene quella della polimerizzazione, finalizzata all’indurimento della polvere. Dunque, il materiale è immesso in un forno di cottura ventilato a circolazione d’aria forzata (con temperatura attorno ai 200°).
Il processo di lavorazione è fondamentale per l’ottenimento di un buon risultato: un trattamento inadeguato può provocare bolle o screpolature della superficie.
Il risultato dev’essere uno strato verniciato compatto e omogeneo, di spessore maggiore rispetto alla verniciatura a liquido.
Verniciature industriali a liquido
Le verniciature industriali a liquido sono molto impiegate per superfici in plastica, ferro e legno, cui donano buone caratteristiche estetiche, di lucentezza e di morbidezza. Sono comunque adatte a qualsiasi tipo di materiale.
Il procedimento di applicazione della vernice liquida è totalmente differente dal caso precedente. Si tratta di una tecnica veloce e semplice.
Prima di tutto, la vernice viene atomizzata tramite aria compressa e, successivamente, sparata sulla superficie attraverso apposite pistole.
Quest’ultimo step consiste nella verniciatura a spruzzo e può avvenire manualmente oppure tramite macchine a controllo numerico.
Il passaggio successivo consiste nell’essiccatura: il materiale viene introdotto in un forno, con lo scopo di fissare la vernice sulla sua superficie.
Rispetto alla verniciatura industriale a polvere, quella a liquido è maggiormente impiegate per ottenere particolari risultati estetici: generalmente, si può scegliere tra una vasta gamma di colori e creare svariati effetti visivi e tattili.
Verniciature industriali legno
Le verniciature industriali di legno deve prevedere trattamenti speciali, finalizzati a mutarne l’aspetto (colore e/o finitura) e alla preservazione del materiale da agenti esterni come calore, umidità, pioggia, polvere e così via.
Per tale motivo è importante l’impiego di:
- Olio preservante: utile alla protezione da muffa, umidità e funghi.
- Impregnante protettivo: funge da strato di fondo e serve a proteggere ulteriormente da microorganismi.
- Prodotti a base di dispersioni acriliche: utilizzati per le finiture, garantiscono resistenza agli agenti atmosferici e all’usura, fornendo anche protezione dai raggi UV.
La verniciatura del legno avviene tramite l’applicazione di una serie di strati sulla superficie; essi penetrano in profondità e creano superficialmente una pellicola protettiva che aumenta il livello di resistenza.
Le principali tecniche di verniciatura del legno sono:
- Quella a poro aperto, che consente di lasciare inalterato l’aspetto del legno.
- Quella a poro chiuso, che copre venature e nodi.
- Quella a poro chiuso con effetto laccato coprente, che nasconde totalmente il legno.
La verniciatura industriale può anche essere impiegata per creare l’effetto legno su altri materiali.
Ad esempio, la sublimazione è un processo capace di riprodurre su varie superfici, tra cui quelle metalliche, le venature tipiche del legno.
Essa avviene a partire dal medesimo procedimento impiegato per la verniciatura industriale a polvere; la superficie viene ricoperta da una pellicola prestampata che aderisce alla superficie tramite un effetto sottovuoto.
Il materiale viene poi inserito in appositi forni: l’elevata temperatura garantisce che il pattern della pellicola si trasferisca sulla sua superficie.