Pluriball: cosa è, tipi e dove smaltirlo

buttare pluriball


Il pluriball è ormai considerato un must nell’ambito di materiali da imballaggio in tutto il mondo. Dallo stoccaggio in magazzino alla logistica ai traporti, così come per spedizioni tra privati, il pluriball è una comprovata garanzia di resistenza e protezione. I prodotti vengono perfettamente preservati, grazie alla capacità del materiale di assorbire urti e vibrazioni e di proteggere da agenti atmosferici esterni.
Vista la sua efficacia ed affermazione, è importante conoscere tutte le informazioni utili: cos’è il pluriball, qual è la sua storia, quali le differenti tipologie, dove si compra e si butta, cos’è il pluriball ecologico.

 

Cos’è il pluriball? Significato e storia


Nel capire cos’è un pluriball, è utile poter rispondere ad alcune domande: qual è il suo significato? Che storia ha?

Innanzitutto, pluriball significa millebolle, ulteriore termine utilizzato in Italia per definirlo; infatti, in riferimento alla sua etimologia: “pluri” sta per “molte” e “ball” significa “palla”.
Si tratta di un efficiente imballo ammortizzante, costituito da due sottili fogli di plastica che presentano internamente molteplici e piccole bolle d’aria. Nello specifico, questi fogli sono realizzati in polietilene, derivante da una resina termoplastica; si tratta di un polimero sintetico color trasparente che ha ottime capacità isolanti. Tuttavia, è anche possibile trovare pluriball che impiegano polietilene espanso, carta, cartone o alluminio.
La finalità principale del pluriball è quella di avvolgere i prodotti proteggendoli da urti e agenti atmosferici; l’efficienza in tale scopo è garantita dalle sue caratteristiche principali. Infatti, le piccole bolle d’aria si occupano proprio di proteggere il prodotto imballato assorbendo eventuali urti; il materiale impiegato invece dotano il pluriball di capacità isolanti che lo rendono resistente ad abrasioni.

La sua storia è molto particolare: come molte invenzioni innovative, il pluriball nasce per caso, o almeno al di fuori delle intenzioni di partenza.
Nel 1957, in un garage di Hawthorne (New Jersey), due ingegneri chiamati Alfred Fielding e Marc Chavannes volevano ideare una particolare carta da parati; doveva essere in plastica e avere un supporto cartaceo. Quest’invenzione non venne accolta con molto entusiasmo, tant’è che non conobbe diffusione. Tuttavia, negli anni, i due ingegneri si sono in parte reinventati, cercando per la loro invenzione una funzionalità diversa, che potesse essere più apprezzata. Nel 1960 viene fondata l’impresa che caratterizza definitivamente il pluriball come materiale protettivo da imballaggio.

 

I tipi di pluriball


I pluriball possono essere di tipi differenti, ognuno con caratteristiche specifiche che lo rendono più adatto alla protezione di un particolare prodotto. Infatti, ogni tipo di merce ha le proprie esigenze in fase di trasporto e spedizione: oggetti fragili e sensibili agli urti, ad esempio, necessitano di protezioni più resistenti. Nella scelta delle varie tipologie, oltre alle caratteristiche dei prodotti da imballare, va tenuto in considerazione anche il peso e l’ingombro del pluriball, che influisce su quello totale della spedizione. Infine, un’ulteriore differenza da valutare nella scelta è il costo, variabile anch’esso per le diverse tipologie.

 

Le varie categorie di pluriball si distinguono per due caratteristiche fondamentali: la grammatura e la dimensione delle bolle.


Queste ultime possono trovarsi in due formati principali: le piccole, dette microbolle, hanno un diametro pari a 10mm; le bolle grandi hanno invece un diametro di 30mm. Queste ultime sono particolarmente adatte nel caso in cui il prodotto da imballare abbia forma irregolare; in tal caso, inserendo tale merce nello scatolo, le bolle grandi vanno a colmare i vuoti e stabilizzare la posizione, ammortizzando gli urti e impedendo che arrechino danneggiamenti. La capacità protettiva delle bolle grandi è maggiore, pertanto sono maggiormente adatte in caso di prodotti più fragili. Il peso del pluriball con queste caratteristiche è inferiore; la sua leggerezza implica generalmente un costo minore.
Anche le microbolle hanno una buona capacità protettiva ma, più che per colmare gli spazi e stabilizzare l’imballo, sono adatte per avvolgere i prodotti; pertanto, meglio che essi siano regolari e non lascino vuoti da colmare.

La grammatura invece varia dai 30 g/m² ai 300 g/m².
Quella standard è di 115, con bobine che possono raggiungere i 300 cm; può essere trovata in fogli a misura o rotoli pretagliati. Questi ultimi sono particolarmente indicati quando si lavora con scatole o prodotti sempre della stessa misura, rendendo così gli imballaggi più rapidi.
La grammatura leggera va dai 30 g/m² ai 90 g/m² e ha diversi vantaggi. Innanzitutto, il suo minor ingombro e peso, che implica un minor costo al metro quadrato; ulteriore risparmio è nei contributi CONAI: questo tipo di grammatura comporta una minor immissione di materiali da imballaggio nei cicli di recupero. Molto spesso tale tipologia è impiegata per realizzare buste e sacchetti, abbinata ad un foglio in politene alta densità (PEHD); si ottengono in tal modo tre strati: i due lisci esterni che comprendono all’interno la bolla.
Il pluriball pesante, invece, ha una grammatura superiore ai 115 g/m². La sua resistenza è ben maggiore delle tipologie precedenti, e questa caratteristica lo rende molto funzionale per gli stoccaggi in magazzino a lunga durata: le bolle d’aria resistono per più tempo.
Un’ultima tipologia di pluriball da menzionare è quella antistatica. Essa ha la capacità di proteggere strumenti elettronici e informatici da cariche elettrostatiche che potrebbero danneggiarli; per tale motivo, questo pluriball è molto usato nel confezionamento industriale e spesso si trova in colore rosato.

 

Dove si compra il pluriball


Sapere dove si compra il pluriball è ormai molto semplice. Sul territorio nazionale ci sono molte grandi e piccole imprese, produttrici e rivenditrici, che rendono facile la sua reperibilità. Il pluriball viene spesso fornito in diversi formati: dalle bobine ai pretagliati alle buste; così come in diverse dimensioni e caratteristiche (grammature e bolle).

Ad oggi, vista la forte espansione dell’e-commerce, il pluriball è facilmente acquistabile anche dai molteplici negozi online; questi offrono una vetrina virtuale con immagini, descrizione e scheda tecnica, in modo da effettuare consultazioni complete ed esaustive. L’acquisto da rivenditori online offre un vantaggio aggiuntivo: esso risiede nella possibilità di conoscere i feedback di altri clienti. Consultare commenti e recensioni di chi ha già acquistato e testato il prodotto può essere molto utile: si tratta di un’informazione strategica offerta dal mondo digitale.

 

Il pluriball ecologico (biodegradabile)


Quando si parla di pluriball ecologico, si fa riferimento al suo poter essere biodegradabile. Ciò vuol dire che viene facilmente smaltito dall’ambiente, decomponendosi in composti meno inquinanti grazie all’intervento di microrganismi. Un impatto maggiormente eco-friendly può essere garantito dall’impiego di materiali riciclati, che riducono nettamente gli sprechi.

Ad esempio, il pluriball ondulato riciclato è un materiale molto meno dannoso per l’ambiente e in genere anche più economico; esso è realizzato in polietilene espanso ondulato, spesso anche con cartone riciclato. Riuscendo a garantire un’ottimale protezione per gli imballaggi, offre ulteriori vantaggi aggiuntivi, risultando pertanto una validissima alternativa. Inoltre, anche il pluriball ecologico si trova nei diversi formati e tipologie, adattandosi ai diversi impieghi ed esigenze.

L’importanza di scelte ecologicamente responsabili è sempre maggiore; nel tempo, anche i consumatori sono diventati più sensibili alla questione ambientale, con una domanda tale da condurre le aziende ad un’offerta maggiormente attenta alla tematica. Queste aspettative del mercato spiegano perché la Green Supply Chain si diffonde in modo molto più rapido e deciso: un approccio aziendale di tal tipo mira proprio a ridurre l’impatto ambientale del proprio ciclo produttivo, andando incontro alle preferenze d’acquisto. La Green Supply Chain influisce anche sulla logistica, portando non solo ad un minor impatto ambientale, ma anche all’efficientamento. Utilizzare materiali riciclati per il packaging, come il pluriball ecologico, induce a un minor spreco e ad un risparmio economico sullo smaltimento dei rifiuti. Ecco che la sostenibilità ambientale incontra il vantaggio aziendale.

 

Dove si butta il pluriball


Parlando di ecologia e impatto ambientale, è importante sapere anche dove si butta il pluriball. Essendo quello standard realizzato in plastica, esso va necessariamente gettato nell’apposito spazio: nella plastica della raccolta differenziata. Si tratta di uno dei materiali maggiormente usati ma anche molto inquinanti: è per questo che importante differenziarlo e smaltirlo nel modo corretto. È proprio tale scelta responsabile che consente il riciclo della plastica, ormai sovrabbondante, e così anche il suo impiego in prodotti più sostenibili come il pluriball ecologico.

Un’alternativa interessante al buttare questo materiale da imballaggio, è il suo riuso. Infatti, il pluriball è molto versatile e può adattarsi a svariati impieghi. Un esempio è il suo l’impiego come rivestimento dei piani del frigorifero, così da conservare meglio gli alimenti; un altro è quello di usarlo come protezione di oggetti (ad esempio maniglie o ante) che urtano contro il muro, utile soprattutto in caso di spazi molto stretti.

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