Manutenzione Macchinari Industriali

manutenzione attrezzature industriali

 

La manutenzione dei macchinari industriali è fondamentale per assicurare un efficiente, efficace e continuo ciclo produttivo. Un macchinario in perfette condizioni di utilizzo garantisce produttività, durabilità e qualità nel tempo, nonché sicurezza sul posto di lavoro.
Vista tale rilevanza è opportuno capire in cosa consiste, cos’è la manutenzione meccanica e quella programmata, nonché avere un’idea sui costi.

 

In cosa consiste la manutenzione dei macchinari


È bene innanzitutto chiarire in cosa consiste la manutenzione dei macchinari.

Essa è parte integrante della manutenzione degli impianti industriali in generale, ovvero di quell’attività programmata volta a mantenere l’efficienza e la produttività di ogni bene aziendale, tra cui appunto i macchinari stessi.

Tutte le attrezzature devono essere soggette a controlli e manutenzioni secondo programmi prestabiliti  (art. 64, 71, 80, 86 del D.Lgs. 81/2008).

In particolar modo, il decreto (Titolo V) pone l’attenzione su attrezzature come apparecchi di sollevamento (es. carroponte industriale), piattaforme di lavoro PLE (es. piattaforma semovente con braccio telescopico), impianti a pressione (inclusa la caldaia industriale), impianti elettrici ecc.

 

Le operazioni di manutenzione possono essere descritte in alcune fasi:

  1. Definire cosa sottoporre a controllo.
    Se si dispone di un manuale d’uso e manutenzione, esso contiene tutte le informazioni sulle parti del macchinario che necessitano di essere controllate.
    In caso contrario, si deve provvedere ad una valutazione del rischio dell’attrezzatura basandosi su norme tecniche pertinenti.
  2. Stabilire come effettuare i controlli.
    Le modalità possono essere le seguenti:
  • Verificare l’assenza di alterazioni dei componenti di sicurezza (ad esempio, controllo dell’integrità del carter protettivo e del relativo dispositivo di interblocco);
  • Controllo del funzionamento (ad esempio, con il macchinario funzionante, osservare se lo scorrimento del nastro sulle guide avviene normalmente, senza inceppamenti);
  • Intervento manutentivo (ad esempio, lubrificazione delle guide, sostituzione nastro).

Dunque, in assenza del manuale si sceglie quale modalità attuare; in sua presenza, le procedure sono descritte dallo stesso.

 

  1. Stilare il piano di controllo e manutenzione.
    Quest’attività avviene combinando le informazioni delle fasi precedenti.
    Il piano dev’essere sempre aggiornato in base a:
  • Le indicazioni riportate sul manuale d’uso e manutenzione del fabbricante;
  • L’esperienza specifica dell’utilizzatore;
  • Lo storico dei guasti.
  1. Registrare controlli e manutenzioni.
    La “Scheda di controllo e manutenzione macchina” deve essere utilizzata per registrare:
  • I controlli e le manutenzioni ordinari, da effettuare periodicamente;
  • Le manutenzioni straordinarie in caso di malfunzionamento/guasto;
  • Le verifiche periodiche.

Vi è poi anche il documento di check-list.
Esso è utile nei casi di controlli o interventi manutentivi più approfonditi, in cui è opportuno registrare i risultati in modo dettagliato riguardo a ciò che è stato fatto durante l’intervento manutentivo e al suo esito.

La manutenzione può essere scomposta in operazioni più semplici, ovvero le fasi che la compongono: 

  • Fase ispettiva
  • Fase diagnostica e di ricerca del guasto
  • Fase di smontaggio macchinari, sostituzione e ripristino
  • Fase di collaudo finale

 


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Manutenzione meccanica industriale


La manutenzione meccanica industriale rientra nella manutenzione degli impianti industriali in generale.
Essa è indispensabile per garantire il corretto funzionamento dei macchinari destinati alla produzione e per consentire il normale svolgimento delle lavorazioni. 

Le aree di attività fondamentali sono l’effettuazione delle riparazioni, la prevenzione di guasti e anomalie e il miglioramento delle attrezzature di tutte le aziende che dispongono di macchinari con componenti meccanici.

In particolare, il manutentore meccanico si occupa di determinate principali attività:

  1. Manutenzione ordinaria.
    Si tratta di interventi periodici, organizzati preventivamente per controllare l’effettivo funzionamento dei macchinari.
    Queste attività sono solitamente pianificate su base annua, per prevenire il deterioramento della strumentazione (ad esempio, in caso di impianti fotovoltaici, i pannelli ridurrebbero la quantità di energia generata), nonché per scongiurare ingenti perdite dovute ad un blocco produttivo e ai costi di riparazione.

    In questa fase gli obiettivi sono:
  • Ripristinare il funzionamento di un macchinario e dei suoi componenti meccanici;
  • Porre rimedio a guasti o eventi accidentali;
  • Garantire il ciclo di vita utile di un asset meccanico.
  1. Manutenzione straordinaria.
    Riguarda quegli interventi non pianificati, accaduti a causa di un guasto improvviso. In questa fase sono necessarie tempestività e conoscenza tecnica.

    In tale attività gli obiettivi sono:
  • Prevenire l’insorgenza di un guasto;
  • Aumentare la disponibilità di un asset e il suo ciclo di vita utile;
  • Razionalizzare i costi e contenere i tempi della manutenzione meccanica.
  1. Documentazione.
    Quello del manutentore meccanico è un lavoro tecnico, ma non solo perché ha a che fare con gli ingranaggi dei macchinari.
    Questa caratteristica è insita anche nella redazione di documenti utili alla corretta gestione del patrimonio produttivo e alla sua messa in sicurezza.

    Si tratta di predisporre dei registri degli interventi effettuati, della raccolta e analisi di dati, della preparazione di report periodici sulla produttività di ogni macchina e sulle riparazioni svolte.
  2. Infine, può occuparsi della gestione del magazzino dei pezzi di ricambio, in modo da avere sempre a disposizione il materiale necessario per le attività di manutenzione meccanica (attrezzature, componenti e scorte).

 

 

Tra i macchinari più direttamente interessati dalla manutenzione meccanica vi sono ad esempio: macchine utensili, trasportatori, sistemi pneumatici e idraulici, impianti di produzione, macchinari per l’estrusione o lo stampaggio di materie plastiche, presse piegatrici, macchine per il confezionamento ecc.

Le competenze indispensabili per questo tipo di attività riguardano:

  • Disegno meccanico
  • Elementi di elettromeccanica
  • Meccanica
  • Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici
  • Procedure di controllo qualità
  • Processi di lavorazione meccanici
  • Strumenti di misurazione meccanica
  • Strumenti e utensili per installazioni meccaniche
  • Tecniche di manutenzione meccanica
  • Tecniche di montaggio di parti metalliche
  • Tecnologia dei materiali
  • Tecnologia meccanica
  • Tecnologie e sistemi di lavorazione

Inoltre, con la diffusione di impianti a controllo numerico computerizzato (CNC) e robotizzati, vi è un ampliamento delle competenze richieste al manutentore: oltre alle conoscenze meccaniche ed elettriche, diventano sempre più importanti competenze in elettrotecnica e meccatronica.

 


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Manutenzione programmata


La manutenzione programmata comprende tutte quelle attività manutentive che necessitano di una pianificazione a calendario, poiché non saranno effettuate nel momento stesso in cui viene creato un nuovo ordine di lavoro, ma sono programmate per una precisa data successiva.

Dunque, questo tipo di manutenzione è affine a quella preventiva in quanto si tratta di ridurre preventivamente le probabilità che insorga un guasto, un fermo macchina o che si riscontri una degradazione del funzionamento di uno specifico asset o di un impianto.
Tuttavia, non è ad essa assimilabile proprio per il fattore della calendarizzazione precisa e per obiettivi che possono discostarsi tra loro.

Molto spesso si fa ricorso alle manutenzioni programmate:

  • Per calendarizzare ispezioni stabilite per legge, come la revisione dei presidi antincendio.
  • Per la necessità di razionalizzare le risorse a disposizione e stabilire un piano di manutenzione in cui si sa già quando si vuole pianificare un intervento, a prescindere dal fatto che si tratti di un’operazione di manutenzione preventiva. 

Per una tale programmazione potrebbe risultare molto utile l’ausilio di un CMMS (Computerized Maintenance Management System), ovvero un’applicazione software che supporta il sistema informativo per la gestione della manutenzione; essa è spesso integrata con l’Enterprise Resources Planning (ERP) aziendale.

 

Costo manutenzione


Il costo della manutenzione dipendono da vari fattori, tra cui il tipo di intervento.

Ad esempio, nel caso della manutenzione predittiva essi tendono ad essere molto inferiori, soprattutto rispetto a quella correttiva.

Ad ogni modo, i costi diretti di manutenzione dei macchinari fanno riferimento a:

  • Costi generali (personale e ricambi);
  • Performance (per esempio tempi di risposta efficaci per il processo produttivo);
  • Attrezzature a servizio della manutenzione (carrelli elevatori, impianti per la riparazione dei componenti macchine, etc.);
  • Costi organizzativi.

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